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Don Giusto commuove: “Don Roberto mi dice di non essere duro ma tenero. Non ci riesco quasi mai”

“Quando hanno ucciso don Roberto Malgesini ho pensato subito al perdono e ho sentito in me il bisogno di chiedere perdono a Dio vedendo in don Roberto un uomo abitato dalla gloria di Dio”.

Scrive così don Giusto della Valle, parroco di Rebbio e Camerlata, nell’ultimo numero del periodico della parrocchia, Il Focolare.

Racconta del sacerdote brutalmente ucciso davanti alla chiesa di San Rocco, restituisce quanto provato in quelle ore.

E come sempre, e per fortuna, lo fa alla don Giusto. Fuori dal coro, fuori da quel profluvio di parole che in questi mesi non ha risparmiato la memoria di don Roberto da un eccesso di cose dette per forza.

La profondità del pensiero e del cuore di don Giusto sono sempre un dono per tutti (credenti o non credenti), scrive: “Nelle situazioni complesse in mezzo alle quali anch’io vivo mi sento come dietro alle spalle don Roberto che mi dice: ‘Così non va! Non essere duro, dì piuttosto parole di tenerezza’. Non ci riesco quasi mai”.

Ecco la lettera inviata dal don ai suoi parrocchiani:

Cari amici di Rebbio e Camerlata,

quando hanno ucciso don Roberto Malgesini ho pensato subito al perdono e ho sentito in me il bisogno di chiedere perdono a Dio vedendo in don Roberto un uomo abitato dalla gloria di Dio.

Nelle situazioni complesse in mezzo alle quali anch’io vivo mi sento come dietro alle spalle don Roberto che mi dice: “Così non va! Non essere duro, dì piuttosto parole di tenerezza”.

Non ci riesco quasi mai.

Ph: Matteo Congregalli

Sempre nelle situazioni complesse e nelle relazioni faticose mi tormenta l’attitudine di Dio Raccontata da Luca Evangelista al capitolo 16.

Dio, al figlio disgraziato che ha sciupato tutti i beni ricevuti in eredità, quali attitudini riserva?

Una volta che lo vede da lontano, poiché Lo aspettava, ne ha compassione, gli corre incontro, gli si getta al collo e lo riempie di baci.

Così è troppo! Dio, sei troppo grande, sei esagerato nell’amore, sei senza misura. Grazie, perché sei così con me, con noi tutti.

L’abbraccio è per me importante, ne do e ne ricevo pochissimi, anche perché così è la mia natura, ma lo desidero con intensità e a volte mi immagino il Dio di Gesù Cristo che mi abbraccia in una fusione d’amore che solo lui può dare.

Mi chiedo poi se Dio abbia bisogno di essere abbracciato e baciato e chi possa abbracciarlo.

Sì, perché l’abbraccio è uno scambio, non è unidimensionale.

Gesù suo Figlio mi risponde che è la Maddalena, la Maddalena che siamo noi, a riempirlo di baci e abbracci.

Auguro a tutti noi di non scappare davanti a Dio, di lasciarlo fare nella nostra vita.

Allora risorgeremo e aiuteremo a risorgere.

Buona Pasqua

Giusto Della Valle

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Piazza San Rocco, sì a ‘Largo don Roberto Malgesini’. Landriscina: “Dolce pensiero del vescovo Oscar”

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2 Commenti

  1. Grande Don Giusto. È veramente generoso, Don Roberto aveva rispetto a lui un aurea di qualcosa di più speciale, forse il motivo perché il Signore lo ha chiamato a sé così presto. Don Giusto continua così e attento ai furbi finti bisognosi, come quelli che ha già denunciato

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