Funicolare di Lanzo, “per la prima volta in 50 anni la Regione compatta ci mette la testa“. A una prima valutazione poteva forse apparire come l’ennesimo passaggio politico senza eccessiva rilevanza. Ma non è così, stando a quanto riportato da Adalberto Piazzoli, presidente del Comitato Funicolare di Lanzo. Eh si perché il voto favorevole in Consiglio Regionale, solo pochi giorni fa, della mozione a firma Anna Dotti (Fratelli d’Italia), è considerato come un passo decisivo per il futuro della funicolare di Alta Valle Intelvi.
Il fine della mozione è di “supportare, nei limiti del proprio mandato e della normativa vigente, eventuali proposte progettuali che tendano, mediante strumenti economici secondari al bilancio regionale, alla valorizzazione e al recupero dell’area circostante – e parte di essa – l’impianto della funicolare di Alta Valle Intelvi”.
“Si tratta di un passaggio rilevante perché è la prima volta in 50 anni, ovvero dalla presa in carico da parte della Regione dell’impianto, che la politica lombarda decide di metterci la testa dentro. E lo fa in modo ufficiale”, spiega il presidente Piazzoli che con una battuta dice come forse “si sono accorti di avere questa proprietà e di pensare a cosa farne oltre alle opere di manutenzione ordinaria”.
La concessione regionale fu lasciata scadere nel 1977,anno dal quale l’impianto risulta essere inattivo, poiché, a seguito di richiesta di Regione Lombardia della riconsegna dell’impianto all’ultima società concessionaria, il diniego di quest’ultima ha causato l’interruzione del servizio pubblico. Successivamente Regione Lombardia ha richiesto, a varie riprese, la riconsegna in forma bonaria dell’impianto finché nel 1992, ha intrapreso un’azione legale a tutela della sua proprietà, sostenuta dal “Comitato Promotore per la riattivazione della Funicolare di Lanzo – Santa Margherita”, costituitosi appositamente nello stesso anno in Lanzo d’Intelvi. Tale azione legale si è conclusa nel 2011 con la sentenza della Cassazione, che riaffermava pienamente il diritto di proprietà della Regione sul bene.
Adesso si punta “a ripristinare l’uso originario dell’impianto – dice il presidente – E spetterà alla giunta regionale decidere come fare. Siamo molto soddisfatti di quanto accaduto in Regione perché mentre in passato era accaduto più volte che singoli consiglieri si esprimessero a favore della funicolare, evidenziando però punti di vista personali, ora invece si è compatti a livello regionale”, spiega Piazzoli.
Il complesso operativo della funicolare è costituito da tre elementi: la Stazione di arrivo a monte della Funicolare in Comune di Alta Valle Intelvi e il relativo tracciato; la Stazione di partenza a valle in località Santa Margherita, in prossimità del pontile di attracco omonimo e il Pontile Attracco Santa Margherita in Valsolda. Le tre infrastrutture non costituendo un unicum sono indipendenti, e pertanto è possibile procedere a ristabilirne la riqualificazione in maniera specifica, per la quale sono previsti i seguenti lavori: Stazione a monte Comune di Alta Valle Intelvi, con recupero dell’edificio relativamente all’edificato e allestimenti spazi espositivi, pannelli e teche; per il tracciato boschivo sono previste la manutenzione e realizzazione, con posa in opera di segnaletica e pannelli narranti
Adesso il primo passaggio necessario sarà quello “di reperire i fondi necessari che da una perizia risalente al 2022 ammonterebbero a circa 10 milioni che vanno ovviamente trovati. In tale ottica sarà importante il bando Interreg (previsto per il 15 marzo), che inizierà a mettere a disposizione la somma di 1 milione e 700mila euro”, spiega il presidente. Necessario inoltre, vista la particolare posizione geografica della funicolare al confine con la Svizzera “coinvolgere, come sta già avvenendo, anche i politici del Canton Ticino e i vari enti ticinesi interessati”, chiude il presidente.