Pochi giorni fa L’Ufficio federale dei trasporti aveva annunciato l’adozione di nuove, rigorose misure di sicurezza per i treni merci, con l’obiettivo di prevenire incidenti futuri, simili a quello che ha tragicamente colpito il tunnel di base del San Gottardo nel 2023. L’attuazione di queste disposizioni, secondo quanto comunicato in una nota ufficiale, deve iniziare immediatamente e completarsi entro la fine dell’anno.
Regole pesantemente criticate dall’Italia. Ma ecco le misure duramente osteggiate:
- La principale novità è l’introduzione di un diametro minimo per le ruote dei carri merci pari a 864 millimetri. rispetto al limite standard europeo, che si attesta a 860 millimetri.
- Vengono ridotti gli intervalli tra le ispezioni tecniche. Le verifiche dovranno essere eseguite ogni 50.000 o 200.000 chilometri. Le ispezioni comprendono un test visivo sulle ruote, un test di percussione per individuare eventuali pezzi difettosi e una verifica per rilevare danni o surriscaldamenti.
- Per ogni vagone merci dovrà essere documentata l’ultima ispezione tecnica. In questo modo, le imprese ferroviarie potranno verificare che il vagone sia stato sottoposto regolarmente a manutenzione prima di essere inserito in un convoglio destinato a circolare in Svizzera.
- L’UFT raccomanda inoltre l’impiego di ruote moderne, che sono meno soggette a surriscaldamenti e crepe. Viene inoltre suggerito di dotare le ruote di strisce colorate, un indicatore visivo immediato che segnala se una ruota ha subito episodi di surriscaldamento.
Un portavoce dell’UFT ha confermato che tutti i treni merci, senza eccezione, dovranno conformarsi a queste nuove regole per circolare in Svizzera. “Siamo consci che la Svizzera sta agendo da sola, ma l’Unione europea è molto semplicemente troppo lenta in questo processo”, ha dichiarato il portavoce. Misure che comporteranno un aumento di costi e di sforzi, la cui esatta quantificazione non è ancora possibile.
Oggi la dura presa di posizione dell’Italia. “”L’iniziativa svizzera, a seguito dell’incidente nella Galleria di base del San Gottardo, oltre ad essere un pericoloso precedente, rischia seriamente di gettare il trasporto merci ferroviario europeo nell’intero caos“, afferma Mauro Pacella, presidente di Assoferr, l’associazione italiana dei detentori e gli utilizzatori di carri ferroviari europei – Le misure andranno a penalizzare solo i detentori di carri e gli Ecm, cioè i soggetti responsabili della manutenzione dei veicoli, non coinvolgendo adeguatamente le imprese e i gestori delle infrastrutture in quanto parti della catena del trasporto ferroviario”.
Assoferr, infine, insieme a Conftrasporto, ha scritto sia al ministro dei trasporti italiano Matteo Salvini che al ministro degli esteri Antonio Tajani, chiedendo di intervenire urgentemente presso gli omologhi elvetici .