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Dramma senzatetto, oggi San Francesco era così. Emergenza Freddo, ipotesi apertura lunedì. Caritas: “Noi pronti aspettiamo ok”

La situazione sotto i portici dell’ex Chiesa di San Francesco a Como è drammatica e chiarissima.

Le foto che pubblichiamo sono state scattate oggi e nei giorni scorsi la situazione non era diversa.

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Le temperature sono sempre più basse la notte e si avvicinano allo zero.

Mentre da due giorni tiene banco la vicenda di Pasquale Giudice, clochard di Como sanzionato dalla Polizia di Stato perché lontano dal luogo di domicilio, da più parti, fuori e dentro le stanze della politica, si chiede quando partirà Emergenza Freddo, servizio che tradizionalmente offre riparo notturno da fine novembre a fine aprile.

“Ho pagato io per Pasquale, dovere civico”. Il senzatetto, la multa perché ‘lontano da casa’ e il gesto di un notissimo professionista

Come noto da quest’anno non sarà più ospitato negli storici locali del Cardinal Ferrari di via Sirtori (venduti). Così sono state trovate due collocazioni. La prima, gestita da Caritas con circa 20 posti, nei locali di competenza della chiesa di San Rocco, la seconda, dopo la disponibilità del presidente provinciale Bongiasca, nell’ex caserma dei Carabinieri di via Borgovico, circa 30/35 posti.

Qui mostriamo gli interni della struttura:

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Nessuno dei due servizi è ancora partito.

Dalla Caritas il direttore, Roberto Bernasconi dice con chiarezza: “Noi siamo pronti, abbiamo preparato tutto. Siamo in attesa di sapere, è ovvio che i due servizi debbano partire contemporaneamente”.

Sul fronte Borgovico, il cui servizio sarà gestito dai Padri Somaschi, sembra che negli ultimi giorni ci sia stato qualche piccolo problema tecnico da superare ma l’obiettivo di Palazzo Cernezzi è aprire in fretta già lunedì, 23 novembre.

Intanto in via Napoleona, piccola casa Ozanam, ci sono circa otto posti liberi. “E’ vero – dice ancora Bernasconi – ma avviata Emergenza Freddo le donne saranno spostate in Borgovico e chiusa la logistica complessiva anche via Napoleona si riempirà. E’ tutto molto difficile a causa del Covid”.

Già, l’epidemia crea qualche problema sul fronte dei volontari, quest’anno servono più operatori con un inevitabile aumento dei costi. “I volontari a disposizione sono tantissimi, chiamano tutti i giorni – spiega Bernasconi – il punto è che non si possono pensare troppe turnazioni che aumenterebbero inevitabilmente il rischio dei contagi. La situazione è delicatissima”.

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