No, non è mai stato solo un gioco e chi lo conosce, lo sa.
Con ordine.
In una fase storica così difficile come quella che stiamo vivendo, Fondazione Volta, insieme alla Camera di Commercio di Como Lecco, Confidustria Como e con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico, ha deciso di supportare un progetto di sostegno alle scuole ed alle famiglie degli studenti comaschi. Lo strumento utilizzato è il “Gioco di ruolo”.
Il Progetto, ha carattere sperimentale e si focalizza su ragazzi, studenti, autistici, che per la loro fragilità hanno sofferto e soffrono particolarmente le restrizioni imposte dalla pandemia
“E noto come il recente lockdown abbia interferito e danneggiato la quotidianità dei nostri giovani e bambini. – Commenta Luca Levrini, presidente di Fondazione Volta – Un danno invisibile, con invisibili ripercussioni emotive e di crescita, le cui sequele sono state scarsamente attenzionate. Costretti a casa, privi di aggregazione ed obbligati ad una didattica palliativa. In tale contesto i deboli ed i fragili stanno pagando un prezzo importante; orfani di una già difficile quotidianità, impossibilitati a vivere nella socializzazione la condivisione del problema e la soluzione di esso. Tale progetto desidera aiutare concretamente, ma soprattutto porre l’attenzione su aspetti che meritano maggiore impegno, con interventi diffusi ed importanti. Sono particolarmente grato che Camera di Commercio Como-Lecco ed Unione Industriali di Como abbiano sostenuto, insieme a Fondazione Volta e alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico, tale progetto; partecipare insieme ad un progetto di altissimo valore, e dare risposte al bisogno di una importante necessità dimostra quanto il territorio congiunto, ed animato di intenzioni univoche, possa contribuire in modo rapido e concreto”
Con l’obiettivo di potenziare abilità sociali, funzioni esecutive, teoria della mente e problem solving verrà utilizzato lo strumento dei “Giochi di ruolo”: sono stati avviati il 15 giugno e termineranno il 10 settembre – 3 gruppi composti da 5 partecipanti, per ciascuno dei quali sono stati organizzati 20 incontri. L’intero progetto è sviluppato in modalità telematica ed è tenuto dalla dott.ssa Aurora Bellucci, dottore in tecniche psicologiche, professionista formata sui disturbi dello spettro autistico con focus sul fenotipo “high functioning”.
La maggior parte dei ragazzi che partecipano al progetto fa parte della fascia 15-18 anni, due ragazzi di 13 anni e un ragazzo di 22 anni che provengono da scuole del territorio comasco.
“L’autismo è una condizione complessa dove le difficoltà in ambito sociale e relazionale sono centrali. – Afferma Aurora Bellucci – Sono grata alle istituzioni coinvolte per aver permesso ai ragazzi di accedere gratuitamente ad un intervento di questo tipo. Gli interventi psicoeducativi che utilizzano i giochi di ruolo (in questo progetto stiamo usando Dungeons and Dragons) come strumento facilitante, sono particolarmente efficaci nel potenziamento delle social skills, soprattutto in questi giorni di incertezze dove le routines e i punti di riferimento vengono meno. In questo particolare momento storico questa iniziativa assolve a una duplice funzione, non solo terapeutica ma anche nella costruzione di un tessuto sociale accogliente per i nostri ragazzi. Al 29 Giugno sono stati effettuati 5 dei 20 incontri previsti; da un punto di vista clinico è ancora presto per definirne gli esiti ma le premesse sono senz’altro molto positive, la partecipazione è proattiva e il laboratorio sta diventando una routine attesa dai ragazzi i quali stanno iniziando a coordinarsi meglio e a sviluppare strategie di gruppo.”
In allegato il comunicato con tutti gli approfondimenti.