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Dura accusa di Magatti: “Basta retorica dell’eroe e subito tamponi per medici, infermieri e operatori. Perché Ats non li fa?”

Sono molte le voci che in queste ore evocano tamponi Covid19 per le categorie a rischio come forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile e volontari.

Como, nuovo contagio tra i Vigili del Fuoco. “Chiediamo tamponi per la nostra sicurezza” 

Sul fronte sanitario tra i molti a chiedere i test per tutto il personale c’è il consigliere d’opposizione in Comune a Como, Bruno Magatti. E’ un’accusa molto dura

Molti medici, infermieri, operatori sanitari e socio-sanitari (delle RSA e delle RSD) hanno contratto il virus nello svolgimento del loro lavoro.

Voglio qui porre alcuni interrogativi che scaturiscono da una prima cruciale domanda: non sono tutti questi da considerare “infortuni” sul lavoro?

E se così fosse, quelli di loro che hanno contratto il Covid-19 operando in ospedale e sono poi deceduti non sono a tutti gli effetti “MORTI SUL LAVORO”?

Quali conseguenze dovremmo trarre se si accertasse che non sono state assicurate tutte le condizioni necessarie per un’adeguata tutela di questi lavoratori, a partire da un’idonea fornitura di Dispositivi di Protezione individuale? È sufficiente parlare di sorpresa quando per le strutture ospedaliere il cosiddetto “rischio biologico” è notoriamente uno dei maggiori sia per gli operatori che per i degenti?

Il numero di operatori contagiati ci dice l’inadeguatezza della gestione complessiva , resa più grave dalla mancata separazione di accessi e di ambienti dedicati che ha trasformato alcuni ospedali in fonti di contagio, tanto più significative in ragione dell’elevata dose virale potenzialmente presente.

Perché ancora in questi giorni, in maniera così tanto ostinata, la dirigenza dell’ ATS lnsubria, presumibilmente in accordo con chi dirige la ASST, rifiuta sistematicamente e inesorabilmente il tampone a quei lavoratori degli ospedali costretti a fermarsi dal comparire della febbre?

Perché costoro sono lasciati nelle loro case come ammalati qualunque senza che venga immediatamente certificato che questa patologia è stata contratta nello svolgimento della loro mansione, sul posto di lavoro?
Qualora dopo giorni si arrivasse ad un aggravamento e alla necessità di cure ospedaliere, chi potrà attestare che il virus è stato contratto sul lavoro e non incrociando sulle scale il vicino di casa?

Per quanto ancora la retorica dell’eroe riuscirà a ottenere la distrazione da una visione chiara di queste situazioni tutt’oggi conclamate? E chi sono i motori di questa retorica ormai stucchevole? Li dobbiamo forse cercare, come sempre è stato, tra coloro che dopo avere mandato qualcuno a morire in trincea, affida a un messaggio solo emotivo il compito di sviare l’opinione pubblica?

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5 Commenti

  1. Vorrei ricordare al Sig. Alessi che la sanità è competenza quasi esclusiva delle regioni e che quindi i POLTRONIFICI locali li controllano Fontana Gallera e tutta la loro ciurma fascio-leghista che da 20 anni ha desertificato le strutture locali in favore di pochi centri iper specializzati quindi per quel che riguarda ATS insubria sono loro i responsabili e nessun altro!

  2. Che la regione sia a trazione del centro destra non ci piove, cosi come anche i loro nominati nelle poltrone ATS..ma al governo centrale chi siede, Berlusca o Conte col Pd?
    Poi concordo, sono “infortuni” o “morti” sul lavoro, i medici ed operatori contagiati

  3. Ebbene sì, anch’io non ne posso proprio più di questa retorica dell’eroe. Premetto: sono infermiere da 35 anni, sempre nell’ambito dell’urgenza-emergenza, attualmente operativo in una rianimazione covid di un ospedale pubblico della provincia. Come tutti i miei colleghi, cerco di svolgere il mio lavoro con la massima professionalità e dedizione in condizioni per niente facili, ciò nonostante, rifiuto di essere definito un “eroe”, innanzitutto per non delegittimare gli eroi veri (mai sentito parlare di Salvo D’Acquisto, padre Massimiliano Kolbe…tanto per fare 2 esempi di eroi? ). Purtroppo nella nostra società, compiere al meglio il proprio dovere, sembra una cosa talmente rara da definirlo un “eroismo”. E il punto è proprio questo, svolgere al meglio il mio lavoro, lo definisco un “dovere”, per il quale sono pagato (poco e male, ma questo è un altro discorso), lo stesso dovere dei poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, che sanno benissimo a cosa vanno incontro e se ne assumono coscientemente i rischi. Concludendo, e facendo i dovuti scongiuri, se non mi dovesse “andare tutto bene”, non vorrei che si dicesse “è stato un eroe” ma “caduto nell’adempimento del proprio dovere”. Grazie.

  4. Finalmente si è detto!
    In Italia da sempre la retorica “gloriosa” è il modo che usano i veri responsabili per mitigare le proprie responsabilità.
    Durante la Seconda Guerra mondiale i gerarchi fascisti dichiaravano: “…..abbiamo avuto un scontro, i nostri eroici soldati a prezzo di enormi sacrifici hanno combattuto gloriosamente. Ritirata strategica….”, in realtà era “…i nostri carri armati sono scatole di sardine, il nostro equipaggiamento è ridicolo…….ci hanno massacrato, i nostri Generali sono già scappati, noi Gerarchi pure….si salvi chi può! …….Speriamo negli aiuti dell’alleato tedesco”.
    Oggi non è cambiato niente.
    “….I nostri operatori sanitari stanno combattendo eroicamente contro la malattia e a prezzo di sacrifici e rischi personali indescrivibili….”. In realtà è: “….la Regione non è riuscita a fornire a tutte le strutture sanitarie DPI sufficienti. Non sono stati fatti i tamponi. Le RSA sono state abbandonate al loro destino. Il nostro Governatore non sta combinando nulla se non indossare la mascherina e dire che è colpa del Governo e dell’Europa. Speriamo che ci aiuti la UE e il Governo. Ringraziamo i nostri operatori sanitari che nonostante la nostra imbarazzante incapacità, stanno facendo del loro meglio!”
    E’ proprio vero. Oltre alla Lega, a noi è la retorica che ci frega!

  5. Concordo per la prima volta con il consigliere ATS Insubria si sta’ dimostrando incompetente e incosciente nella gestione dell’emergenza. Il direttore deve dimettersi subito se ha un minimo di dignità, oppure denunciate chi ha imposto queste linee guida!

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