Ci siamo chiesti a lungo come raccontare il Coronavirus su ComoZero Settimanale. Non è cosa facile, davvero.
Sulle pagine di questo sito abbiamo pubblicato in pochi giorni diverse decine di articoli azzardando e provando, costantemente, un punto di equilibrio tra cronaca doverosa, cioè informazione oggettiva pura e necessaria, e continenza.
Abbiamo voluto, cioè, evitare di andare a domino e a spallate sulla pancia e sulle paure.
COMOZERO SETTIMANALE E DOVE TROVARLO: LA MAPPA DEI TOTEM
In qualche modo ci siamo riusciti. Almeno, crediamo e speriamo, ci direte:
CORONAVIRUS: TUTTE LE INFO UTILI A COMO E IN LOMBARDIA
Così sul Settimanale, in distribuzione da oggi, abbiamo scelto di raccontare la città e le persone e anche le vicende dei comaschi in Cina.
Dopo settimane di cronache e vita, come stanno? Che fanno queste persone? Come la prendono e come la raccontano questa epidemia?
Meglio di quanto non si direbbe.
Così è, così ci piace:
Ne escono diverse pagine tra città e comaschi in Cina (come dicevamo), diari semiseri e aggiornamenti, rituali, in cronaca:
Poi ci spostiamo nei quartieri, come facciamo da qualche settimana (ché Como non è solo città murata).
Sapete Sagnino? Accidenti, è un bel posto e ci è piaciuto molto.
Poi lago, con il supermastro, Beppe Guin, per raccontare Villa Carlotta come deve essere raccontata.
Sul fronte cultura, dopo averne raccontato fasti e recente omicidio-suicidio, torniamo a parlare di Marker con, a fianco un durissimo atto d’accusa di Barbara Minghetti.
Seguono l’adorata ricetta e la venerata enigmistica.
Come si dice: buona lettura.
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