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Eldorado per i frontalieri ma in Ticino una famiglia su due rinuncia a curarsi per il reddito troppo basso

Quando si parla di Svizzera e di Ticino si pensa subito ai compensi elevati. Si pensa a quanti frontalieri ogni giorno varcano il confine per andare a lavorare con retribuzioni da sogni rispetto all’Italia. E infatti la caccia a un occupazione in terra elvetica è sempre più diffusa. Più volte su ComoZero (qui l’ultimo  articolo sul tema) sono stati pubblicati articoli che certificano la spasmodica ricerca di un lavoro oltre confine. E sempre più spesso proprio da parte di quanti però vivono in Ticino è stata fatta l’obiezione che anche il costo della vita – e non solo lo stipendio – è molto più alto rispetto all’Italia. A Certificare tale sottolineatura arriva uno studio di Pro Familia Svizzera che in collaborazione con Pax, ha pubblicato il “Barometro svizzero delle famiglie 2023”. (qui tutto il documento)

Uno studio dettagliato che fornisce informazioni sulla vita quotidiana delle famiglie in Svizzera per analizzarne e documentarne gli sviluppi. Ed ecco il primo dato allarmante: in Ticino, per il 56% delle famiglie il reddito familiare è appena sufficiente per coprire i costi del nucleo familiare. L’11% dichiara che il reddito non è sufficiente. Inoltre, circa la metà delle famiglie, rinuncia a cure mediche per motivi economici. In quattro famiglie su dieci (41 percento) il reddito familiare è appena sufficiente per la vita familiare comune, e il 6 percento non riesce a far quadrare i conti con il proprio reddito.

Con i premi di cassa malati al primo posto, i costi abitativi al terzo e l’inflazione al quinto, tre questioni finanziarie figurano tra le prime cinque tematiche che preoccupano le famiglie. Molto importanti sono anche i temi della salute (secondo posto) e del sistema scolastico e delle politiche educative (quarto posto). In confronto, altre tematiche sociali attuali, come le tensioni geopolitiche, l’immigrazione o le insicurezze dovute alle conseguenze delle guerre, preoccupano meno le famiglie.

Per la maggioranza delle famiglie è importante poter lasciare un’eredità finanziaria ai propri figli. Tuttavia, solo una minoranza (44%) prevede un reddito pari o superiore al 70% dell’attuale guadagno dopo il pensionamento. Inoltre, con il 42%, è preponderante la quota di famiglie che si sentono insufficientemente tutelate per quanto riguarda il pensionamento.

C’è poi lo stress derivato dalla difficoltà di conciliare il lavoro con la vita famigliare (il 36% degli intervistati dichiara apertamente la propria insoddisfazione sull’argomento) e più di due terzi (68% percento) degli intervistati si dice convito che «la situazione generale delle famiglie in Svizzera peggiorerà nei prossimi tre anni».

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5 Commenti

  1. Bisogna riflettere sul fatto che, la maggior parte delle aziende in ticino, sono di proprietà di svizzeri tedeschi, che si fanno amministrare dai ticinesi, che non sanno fare na minchia, e per avere dei consensi assumono i frontalieri che si sanno vendere bene, un frontaliere prende molto di più di un residente. Un residente può far avvalere i suoi diritti, un frontaliere se ne frega oppure non conosce i suoi diritti. Detto questo le aziende amministrate da svizzeri tedeschi hanno stipendi più alti, e pochi frontalieri.
    Veramente il problema principale è costituito dai frontalieri?
    Piano piano il sistema inizia a sgretolarsi, prendete per esempio le banche….. ciao

  2. Questo frontalierato nuoce a entrambe le parti del confine.

    Ne traggono beneficio soltanto i frontalieri e si creano sofferenze sociali per chi, italiano o elvetico che sia, non ha avuto la fortuna/possibilità di trovare lavoro in Svizzera oppure di piegarsi agli stipendi da fame (per gli standard svizzeri) elargiti agli sfruttati italiani.

    Una PIENA e DOPPIA tassazione per i frontalieri potrebbe far sopravvivere soltanto quei posti di lavoro pagati abbastanza (leggi: al pari di quanto dovrebbero pagare un lavoratore svizzero) per sopportare la doppia tassazione appunto o trasferirsi in Svizzera.
    Per le professioni invece introvabili tra gli Svizzeri sarebbe il caso che le istituzioni Svizzere stesse si adoperassero per contrastare il cosìdetto dumping salariale.

  3. L’affermazioni generiche e disaggregate che non servono a nulla per poter valutare e capire cosa non va bene. Solite statistiche dei polli di Trilussa….. c’è un pollo da mangiare a testa… ma non si sa chi e mangia 2 e chi nessuno.

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