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Elezione del presidente provinciale, tutti pazzi per Bongiasca: ok di FI, Lega e FdI. Esulta Broggi (Pd): “Contento abbiano cambiato idea”

E’ un vecchio democristiano e ci sa fare, nulla da dire. Unificante, avvolgente, piacione e a detta di tutte le principali forze politiche del territorio “è bravo”. Tanto bravo che già oggi il presidente provinciale uscente Fiorenzo Bongiasca può contare sull’appoggio del Pd (che lo sostenne alle elezioni di quattro anni fa) e adesso anche di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia in vista delle prossime elezioni, fissate il 27 novembre, per il rinnovo della carica. Bongiasca correrà ancora, questa è una certezza. Anche se a un certo punto ha vacillato. Non ricandidabile nel Comune di cui era sindaco, Gravedona, ha seriamente rischiato di decadere dallo scranno più alto di Villa Saporiti. Ma poi, ne sa una più del diavolo, è  stato eletto alla guida del Comune di Trezzone (il 3 ottobre 2021).

LE ELEZIONI E LE CANDIDATURE

Bisogna ricordare che le provinciali, dal 2014, sono elezioni di secondo grado a suffragio ristretto. Quindi presidente e Consiglio vengono eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali del territorio. Il presidente dura 4 anni, il Consiglio 2. Il Consiglio provinciale comasco è stato rieletto lo scorso anno. Possono candidarsi alla carica di presidente i sindaci il cui mandato non scada prima di 18 mesi. La modalità di elezione prevede il voto ponderato secondo le fasce di popolazione previste per le elezioni comunali. In sintesi: più un Comune è pesante e più i suoi voti valgono, un consigliere di Como è attrezzato elettoralmente molto di più rispetto al collega, per dire, del Comune di Livo. In questo senso evidentemente le alleanze sono determinanti.

Tra domenica 6 novembre (dalle 8 alle 20) e lunedì 7 (dalle 8 alle 12) è fissato il termine per presentare candidature. Al momento dunque possiamo dire con certezza che i partiti tradizionali non presenteranno concorrenti.

LEGA

“Da parte nostra – spiega la coordinatrice provinciale della Lega, Laura Santin, dato il momento delicato è importante far proseguire l’operato del presidente, anche in vista della gestione dei fondi Pnnr. Bongiasca ha lavorato bene per tutti i Comuni del territorio e così abbiamo deciso di sostenerlo. Poi come Lega vorremmo che le Province tornassero a un’elezione di primo livello (cioè il voto popolare che di recente, su queste pagine, è stato invocato dallo stesso Bongiasca, Ndr)”.

FORZA ITALIA

“Il candidato è unico”, conferma il coordinatore provinciale di Forza Italia Mauro Caprani. Che conferma una posizione diversa rispetto a 4 anni fa quando il centrodestra (pur con alcune “sfumature”) sostenne il sindaco di San Fermo, Pierluigi Mascetti. “Profondamente diversa – dice – ma mai come adesso andiamo verso un momento difficile, serve unità in Provincia e che sia la più ampia possibile. Il presidente gode di grandi spazi di manovra e di poteri forti, auspichiamo vi sia convergenza politica tra le varie forze per i risultati necessari al territoRio”.

FRATELLI D’ITALIA

“Abbiamo deciso di appoggiarlo – sottolinea il coordinatore di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari – perché abbiamo avuto un’esperienza positiva in occasione dell’elezione del Consiglio provinciale con il ‘listone’ del presidente, riteniamo che la sua figura sia unificante e lo sosteniamo con convinzione”. Giusto per memoria storica, furono proprio i Fratelli quattro anni fa a sostenere formalmente in coalizione la candidatura di Mascetti ma poi non tutti i voti furono, per così dire, disciplinati ai dettami delle intese.

PARTITO DEMOCRATICO

C’è poi chi gongola, ovviamente. E’ Federico Broggi, segretario provinciale del Pd. “Sono contento – dice – che altre forze confluiscano e abbiano cambiato idea rispetto a quattro anni fa quando noi sostenemmo Fiorenzo Bongiasca che già era stato vicepresidente di Maria Rita Livio (Pd)”. Spiega ancora Broggi: “La settimana scorsa abbiamo formalizzato la decisione di sostenerlo dopo una riunione con i nostri amministratori”. Insomma voteranno tutti assieme, Pd e centrodestra: “Sia chiaro, non c’è alcun accordo politico con le altre forze, la nostra è una valutazione indipendente da quello che fanno. Ripeto, sono contento che facciano qualcosa di diverso rispetto al passato. Noi siamo convinti di proseguire con Bongiasca, poi ovvio ci sono diversi temi di cui discutere”.

COSA FARA’ LA LISTA RAPINESE?

Conti alla mano, rispetto al voto ponderato, parrebbe al momento che non vi sia gara per eventuali concorrenti. C’è poi il capoluogo che porta i voti più pesanti. Voti che da soli non bastano a eleggere un presidente ma sarà comunque interessante sapere come si esprimeranno gli amministratori guidati dal sindaco di Como che al momento non sembrerebbe aver preso posizione. Se Alessandro Rapinese con la sua lista deciderà di appoggiare Bongiasca sarà un plebiscito clamoroso. Se invece spunteranno, lunedì alle 12, candidature inattese sarà (politicamente) più divertente.

 

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6 Commenti

  1. Quindi per amministrare un’istituzione pubblica non sono necessarie conoscenze, abilità e competenze. Bastano i requisiti: essere il meno peggio tra i peggiori o il migliore tra i peggiori e abili “inciucioni “. Mi scuso per aver pensato che uno Stato di diritto deve essere amministrato da persone idonee perché abili e competenti.

  2. Questo è quello che si chiama “inciucio”. Alla fine, tutti, ma proprio tutti, voteranno Bongiasca che si è costruito la candidatura diventando Sindaco di un Paese dove risiede e dove probabilmente si recherà una mattina alla settimana. Quando non ha il raffreddore, ovviamente. Vedremo cosa farà il nostro Rapinese Sindaco. LVI è un antipartitico e questo è un “inciucio” tra partiti. LVI è convinto che i partiti hanno rovinato Como e i protagonisti dell’”inciucio” sono i segretari dei partiti che hanno guidato la maggioranza nelle ultime tornate. LVI sa come gira il mondo e qui sembrerebbe essere girato assai male. Se fosse coerente, dovrebbe creare una lista alternativa e un Candidato alternativo a Bongiasca. Oppure, visto che la coerenza l’ha abbandonata da un pezzo, si adeguerà a quello che gli diranno i suoi amici della Lega. Alla fine, a ben guardare, sono ancora loro che comandano anche dopo aver perso le elezioni. Mah….vedremo. A proposito, nell’articolo c’è un gruppo assente che si è ben guardato dal lasciare le impronte sulla scena del delitto. Mi spiace per gli amici del PD ma evidentemente quelli intelligenti si sono accasati là!

    1. Bene, finalemente abbiamo la conferma che Gioele si è ormai identificato nel duo Calenda/Renzi. Quelli sì che non hanno fatto inciuci alle elezioni per ottenere qualche poltrona a Roma…

    1. Dipende dagli argomenti: sul dormitorio a Como ad esempio ha proposto lui una soluzione e tanti saluti alle diatribe del centrodestra a livello comunale (che prima vota una mozione a favore del dormitorio che impegnava la giunta ad attivarsi e poi non fa nulla di concreto).

      Silenzioso ma incisivo.

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