Sarà che il 12 giugno si avvicina, sarà che tutto deve diventare oggetto di polemica elettorale (da tutte le parti). Comunque sia, riportavamo ieri l’intervento del consigliere comunale e candidato di Fratelli d’Italia Lorenzo Cantaluppi: Da Garzola a Civiglio è allarme cinghiali. Cantaluppi (FdI): “Abbatterne di più, allungare la stagione della caccia”.
Tanto è bastato per scatenare l’ira Dem, così è arrivata una nota a doppia firma: Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, e Matteo Introzzi, segretario del Circolo Pd “Como Convalle”.
La riportiamo
Oltre che lamentarsi di una inefficacia dovuta ad istituzioni governate anche da FdI, il consigliere Cantaluppi e l’onorevole Fiocchi dovrebbero anche sapere che la caccia non può essere la sola ed unica risposta al fenomeno, ma deve rientrare in un approccio più completo, a 360 gradi. Come evidenziato anche in rapporti di Ispra, i branchi di cinghiali cacciati si disgregano e si spingono in zone più sicure come le aree antropizzate e i centri urbani, inoltre si alterano i meccanismi di autoregolamentazione delle nascite aumentando la proliferazione e alimentando così il circolo vizioso. L’abbattimento dei capi deve essere quindi da considerarsi all’interno di un processo di regolamentazione che Regione Lombardia non ha mai messo veramente in atto – spiegano Orsenigo e Introzzi – Come al solito la destra si presenta in occasione delle elezioni con soluzioni estemporanee e non efficaci a problemi da lei stessa alimentati, sperando che i cittadini dimentichino l’inefficienza delle medesime forze che ora si pongono come dei risolutori.