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Colombo a tutto campo: “Infopoint a +198%, grande mostra nel 2024, Museo Giovio peggio del previsto”

Cultura, urbanistica, mobilità e trasporti, marketing territoriale, eventi e turismo. E’ un bel pacchetto di deleghe quello finito sulle spalle dell’assessore Enrico Colombo in carica da oltre due mesi nella giunta del sindaco Alessandro Rapinese. Di urbanistica e mobilità parleremo più avanti. Con la chiusura dell’estate è il turismo a chiamare una riflessione, il 2022 oggettivamente è stato senza precedenti.

Assessore, ha già dei numeri, vero?
Sì, che danno la misura del fenomeno. L’InfoPoint della stazione San Giovanni ha incrementato i contatti del 198% (20.500 turisti) rispetto al 2021, quello di via Albertolli, nonostante la posizione infelice ha avuto un incremento del 50% (5mila), il Broletto era chiuso l’anno scorso e non c’è raffronto ma ha registrato 15mila passaggi. Presto sarà riaccreditato con la Regione.

I numeri enormi di quest’anno hanno impattato sui servizi per i cittadini. Qualche tempo fa abbiamo sollevato la questione taxi (qui i dettagli), sono 45 e non bastano assolutamente.
Verissimo, il servizio va implementato e se ne sta occupando l’assessore Cappelletti (e comunque ci vorranno 3 anni per un effettivo aumento delle licenze, Ndr). Ci sono anche altri problemi, Google Maps per esempio segna la stazione di interscambio di Camerlata come principale, i turisti scendono e poi non sanno cosa fare.

Sarà necessario ragionare anche sui bus.
Il 13 settembre in Regione ci siamo incontrati con tutti gli assessori al turismo. Servono risorse per la mobilità, intanto stiamo ragionando con Asf perché la prossima stagione sia istituita una corsa esclusivamente dedicata ai turisti, quindi non accavallata al servizio ordinario, che leghi i luoghi principali: Villa Olmo, tomba di Volta, Sant’Abbondio, San Carpoforo, per fare qualche esempio.

C’è il problema delle code immense tra Navigazione e Funicolare.
Verissimo ma non è nostra competenza. Possiamo fare pressione sui gestori ma non possiamo spostare i turisti. Sicuramente vanno ristrutturati i legami con le società di trasporto per affrontare le questioni.

E torniamo ai flussi, come pensate di governarli?
E’ un tema regionale, non solo comasco, e come tale va affrontato. La città deve lavorare in squadra, primo passo è stato un confronto con gli albergatori, stiamo lavorando per riattivare la campagna di rilevazione dei dati. Prima ho dato i numeri degli InfoPoint ma quelli in mano agli operatori turistici sono più alti. Con dati completi valuteremo la genesi dei flussi: quando arrivano i turisti? Come si distribuiscono? In occasione di quali feste vengono a Como? Le risposte a queste e altre domande ci prepareranno al 2023. Qualcosa già sappiamo, comunque.

Cioè?
Como è meta ambita dagli alto-spendenti. Intercettiamo il turismo che non passa dal Brennero ma dallo Spluga e dalla Valtellina per arrivare qui e poi procedere. Me lo hanno confermato i colleghi di Sondrio e Brescia. Poi abbiamo il flusso mordi e fuggi dalla Svizzera e i turisti che vanno a Milano e poi vengono in città.

Il pagina comune di Cernobbio in questi anni ha fatto incetta di eventi prima comaschi.
Con Cernobbio e il sindaco abbiamo un rapporto diretto e positivo. Le stagioni estive vanno allineate, siamo uno appendice dell’altro. E’ fondamentale una partnership anche sul fronte cultura ed eventi.

Assessore, farà le grandi mostre?
Sì, nel 2024. Ci stiamo lavorando, non si improvvisano dalla sera alla mattina, inoltre non devono piovere dal cielo ma essere legate al territorio.

Razionalismo, vien da pensare.
Non è detto e non solo, comunque su questo fronte c’è già il Maarc che lavora benissimo. Abbiamo il romanico, il ’500/’600 ignoto ai più. Abbiamo l’archeologia. Qui c’è un patrimonio che spazia dalla preistoria all’oggi. L’assessore Gaddi (papà delle furono Grandi Mostre di Villa Olmo, Ndr) ha avuto il merito di toglierci dal provincialismo, ora dobbiamo partire dal territorio. Stiamo anche lavorando coi musei.

Intanto il museo Giovio è chiuso e servono 10 milioni per sistemarlo (tutti gli articoli qui).
E’ stato già fatto un piano di ammortamento su più anni. Non posso dire quando riaprirà, ho trovato una situazione peggiore di quanto pensassi.

Quindi oltre al piano antincendio ci sono altri problemi?
Sì, bisogna intervenire su tetto, solette, infissi e le facciate parlano da sole. Serve una seria riflessione con la sovrintendenza.

A che punto siamo col tesoro dell’ex Cressoni?
Di recente abbiamo avuto una tavola rotonda con Ministero, Sovrintendenza, tecnici incaricati dei restauri e della progettazione (nella ex chiesa delle Orfanelle di via Balestra, Ndr), funzionari preposti alla cessione del tesoro alla città. E’ andata molto bene, adesso abbiamo una road-map: entro fine anno sarà chiuso il progetto da dare in gara. Al netto dell’aumento di costi delle materie prime e dell’energia abbiamo anche una finestra temporale, la mostra potrebbe aprire tra l’estate e l’autunno 2023 o comunque entro il 31 dicembre dello stesso anno.

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2 Commenti

  1. “Cultura, urbanistica, mobilità e trasporti, marketing territoriale, eventi e turismo”…..tacchi, dadi e datteri! L’impegno c’è, l’entusiasmo pure ma manca una strategia complessiva a medio-lungo termine. Nei giorni scorsi c’è stato un interessantissimo articolo su Como Zero sulla stazione di Bergamo. Il progetto in sé e per sé non dice nulla quanto la strategia complessiva che si è sviluppata in Provincia di Bergamo sui trasporti pubblici e la sinergia tra i diversi Enti in tema di mobilità (Provincia, Comuni, Comunità montane, Agenzia del Trasporto Pubblico ecc.). Una strategia votata alla sostenibilità che ha visto la riapertura delle Tranvie delle Valli, la gestione integrata del trasporto gomma-ferro, di ieri perfino l’incentivo di due euro al giorno a chi utilizza la bicicletta in città e, ma solo a corollario di un programma strutturato, la creazione della nuova Stazione che incorpora l’ex Stazione FS e la Stazione capolinea delle Tranvie delle Valli. L’attuale Amministrazione Rapinese non manca di buona volontà, quello che le manca per diventare una buona Amministrazione come quella di Bergamo, è l’elaborazione, in tema di mobilità, di strategie a medio-lungo termine credibili e soprattutto condivise. Basta solo pulire le strade, dar le multe agli svizzeri e riempirci di parcheggi per raggiungere la sufficienza? Mah….

  2. Mai sentito parlare di Smart city? Tutte le promesse di 1 taxi al mese prima delle elezioni? Ovvio che l’infopoint incrementa, il 2021 c’erano i look down. Poi non è comunale, ma Provinciale. Solito vuoto pneumatico

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