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Con un falso allarme bomba alla Stazione San Giovanni bloccò i treni: arrestato

E’ stato arrestato l’uomo che, il 4 settembre scorso, aveva chiamato il centralino della Questura di Como dichiarando che vi era una bomba alla stazione San Giovanni causando il blocco degli scali ferroviari e ritardi ai convogli. Era già stato denunciato il 6 settembre, dopo le indagini della Digos di Como che avevano già permesso di identificarlo e denunciarlo a piede libero per i reati di interruzione di pubblico servizio e procurato allarme presso l’Autorità, già dal 6 settembre scorso.

La vicenda che ha portato all’arresto del 27 settembre scorso però è rocambolesco.

La Polizia di Stato, in particolare il personale della Questura di Vercelli con il supporto di personale della Questura di Como, ha infatto eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Savona nei confronti dell’uomo responsabile dei reati estorsione, incendio aggravato, procurato allarme, stalking, molestie telefoniche e minaccia.

Nello specifico, nel pomeriggio del 26 Settembre, il centralino della Questura di Vercelli ha ricevuto una telefonata proveniente da una cabina telefonica tramite la quale un anonimo riferiva di essere un addetto alle pulizie di un hotel cittadino e che, durante le pulizie di una stanza, aveva notato, all’interno della stessa, la presenza di due pistole.

L’uomo aveva continuato a chiamare sempre più frequentemente l’hotel minacciando, anche di morte, il personale ed in particolare il portiere di notte con il quale aveva avuto un litigio. Nel frattempo, gli uomini della Squadra Mobile di Vercelli avevano identificato l’anonimo richiedente al centralino della

Questura proprio nell’uomo che aveva alloggiato nell’hotel e che era ricercato.

L’uomo, un italiano quarantenne, residente da anni in Provincia di Savona, è stato rintracciato in un hotel di Como dove è stato raggiunto, arrestato e portato alla Casa Circondariale di Como, in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati già menzionati.

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