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Covid – Allarme rossonero per la scuola. Broggi (Pd): “Asili senza soldi”. Butti (FdI): “Paritarie in crisi”

“In questi giorni si parla sempre più spesso di Fase 2, di attività produttive in ripartenza, di un graduale ritorno alla normalità. Ricordiamoci però che anche le scuole dell’infanzia, senza il sostegno delle rette, stanno pagando il prezzo enorme della quarantena. Se non verrà fatto nulla rischiamo che molti bimbi comaschi non ritornino in classe una volta cominciata la ripresa”.

Così  il segretario provinciale del Partito Democratico, Federico Broggi, lanciando l’allarme sulla situazione degli asili,” servizio educativo e sociale minacciato dalla sospensione scolastica imposta dal Coronavirus”.

“Quello che vedo da amministratore è il rischio corso dagli asili rimasti senza rette in questi mesi di restrizioni – spiega Broggi – con il protrarsi dell’emergenza, molte strutture rischiano di chiudere a causa delle difficoltà economiche. Non possiamo però permettere che i nostri bambini non abbiano una scuola dove rientrare, mentre, attorno, il ritorno alla normalità procede il più spedito possibile. Non possiamo permettere che la società perda dei punti di riferimento così importanti a livello educativo”.

“Rimettere le persone al lavoro è importantissimo, ma non possiamo dimenticarci del servizio che la scuola dell’infanzia svolge per le nostre comunità. I nostri bambini meritano di poter tornare all’asilo dopo settimane di isolamento e senza la didattica online che, invece, ha garantito una misura di normalità per gli studenti della scuola dell’obbligo”, continua Broggi formulando una proposta per Governo e Regione Lombardia.

“A livello nazionale si è già messo a disposizione 85 milioni di euro per continuare la didattica online. Le richieste che faccio sia al Governo sia a Regione sono due: erogare subito i contributi ordinari alle scuole dell’infanzia, senza attendere come ogni anno l’autunno inoltrato; oltre a ciò, chiedo di stanziare ulteriori risorse straordinarie per “traghettare” i servizi per l’infanzia verso una propria Fase 2 coprendo i costi degli asili fermi da marzo fino a luglio. Solo così possiamo scongiurare un mancato ritorno in classe, eventualità terribile per bambini e famiglie” continua il segretario.

“L’aiuto potrebbe arrivare nelle casse comunali o, in maniera più pratica, direttamente a disposizione dei singoli istituti. L’importante è però fare presto. La ricostruzione, il ritorno alla normalità, dopo l’emergenza del Coronavirus, deve cominciare anche e soprattutto dalle scuole per l’infanzia – conclude Broggi – parliamo di presidi territoriali che erogano un servizio fondamentale per il mantenimento di un tessuto sociale solido, una risorsa preziosissima nei prossimi mesi per il futuro della nostra provincia e del Paese intero”.

Il secondo allarme arriva dal centrodestra, con il deputato lariano di Fratelli d’Italia, Alessio Butti.

“Il problema delle scuole paritarie – denuncia il deputato – è serio. Culturalmente ho sempre concepito un pilastro per la nostra libertà la garanzia della pluralità dell’offerta formativa. Una pluralità da difendere soprattutto in momenti drammatici come questo”.

“Molte famiglie non pagano le rette. Molti genitori costretti a casa non possono lavorare. Le rette sono l’unica forma di sostentamento per le scuole paritarie. I ragazzi e i bambini non vanno a scuola, anche materna, ma le spese, specie quelle per i docenti, restano. Tutte”.

“Quello che fatichiamo a far comprendere al governo – denuncia ancora Butti – e alla ministra è che le stime, in carenza di interventi dello Stato, portano aritenere che parecchi istituti non riapriranno i cancelli a settembre, lasciando a casa docenti, operatori e impiegati e soprattutto inondando le scuole pubbliche con altre centinaia di migliaia di studenti”

“Lo stato attualmente – conclude il deputato – eroga 500euro di contributo per studente alle paritarie a fronte di un costo sopportato, sempre per studente, di oltre 10mila euro nelle scuole pubbliche. Fate un po’ i conti di quanto non convenga allo Stato ignorare il grido di aiuto delle scuole paritarie che hanno fatto risparmiare allo Stato miliardi. Ora si ascolti l’accorato appello di oltre 12mila istituti per circa 900mila studenti. Anche sul nostro territorio il problema è sentito”. Per questo Butti insieme con altri colleghi hha presentato precisi emendamenti ai decreti emergenza varati dal governo”.

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