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Festa d’autunno a Lurate, lo stracotto d’asino con sorpresa: il microchip dell’animale finisce in bocca alla cliente. “Allucinante, mi sono rivolta a un avvocato”

Stracotto d’asino con sgraditissima sorpresa, il microchip con i dati anagrafici dell’animale. E’ successo davvero a una lettrice il 22 novembre scorso durante la Festa d’Autunno organizzata a Lurate Caccivio. Tutto raccontato con dovizia di particolari e foto inviate a ComoZero (redazionecomozero@gmail.com) da Morena Masciocchi di Lurago Marinone.

Ero in compagnia di mio marito a Lurate Caccivio alla festa d’autunno, sabato 22 ottobre, organizzata al centro anziani dalla pro loco. Nel menù c’era lo stracotto d’asino, ne ho preso una porzione e mentre la consumavo durante la masticazione ho avvertito un corpo estraneo in bocca. Sputando non credevo ai miei occhi, era un microchip. Subito mi sono recata in cucina per chiedere delucidazioni ricevendo risposte tuttavia evasive. Al che mi risiedo al tavolo sotto shock. Tengo a precisare che nessuno degli organizzatori è venuto al tavolo quantomeno per scusarsi. Solo il lunedì ricevo una telefonata da una persona che conosco, dicendomi che l’asino lo aveva procurato lui e che la sera stessa in cui mi sono ritrovata il chip in bocca, aveva telefonato al macellaio raccontando l’accaduto. Il macellaio ha risposto che il ragazzo che lavora per lui probabilmente non ha trovato il chip poiché smagnetizzato. Io ho chiesto un incontro dove si sono presentati il macellaio, il proprietario dell’asino e la persona che lo ha procurato. Ho chiesto come una cosa del genere potesse capitare mi è stato risposto che la carne arriva a pezzi poi è stato detto che avrebbe dovuto toglierlo il proprietario. Risposte che francamente hanno aumentato i miei dubbi. Così ho fatto scrivere una Pec alla pro loco dal mio avvocato chiedendo un incontro con il responsabile al fine di poter acquisire tutte le informazioni necessarie sulla provenienza e macellazione dell’asino, eccetera. Ad oggi con molto rammarico stiamo aspettando una loro risposta. E’ allucinante quello che mi è successo.

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6 Commenti

  1. Io invece concordo con Luigi+Resti. Che danni ha avuto? Che danni permanenti le sono rimasti? Ha subito qualcosa di irreparabile? Si è accorta. Lo ha tolto dalla bocca. Le ha rotto un dente? Pensava fosse un piccolo osso e lo ha tolto dalla bocca. Quindi? Vuole un risarcimento? Vuole soldi? Per rivolgersi a un avvocato. Non bastava un rimprovero a chi ha trattato l’ animale o cucinato? Non è stato fatto apposta! Poi ci va di mezzo il centro anziani e la pro loco.
    La raccomandazione di fare attenzione ci sta’, ma l’ avvocato…cosa vuole la signora di preciso? Soldi? Da chi? Cosa ha chiesto l’avvocato a nome della signora?
    Naturalmente non è stata un bella esperienza, ma l’ avvocatoooooooo. Mammamiiiia!
    Per la signora Rosa invece che scrive da non si sa dove, la polenta e asino è tradizione. Nutrirsi di polenta e asino non è un bisogno, ma si mangia.

  2. Ma basta con queste cibarie strane! Era il caso di ammazzare un asino per mangiarlo? Se appartiene alla tradizione locale, questa è meglio dimenticarla. E la signora ha avuto proprio bisogno di andare a nutrirsi con un asino?

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