Un copione, nella sostanza, già scritto quello andato in scena stamane a Villa Del Grumello. Appuntamento per il rinnovo del Cda di Fondazione Volta con calice amaro servito ancor prima che i commensali si sedessero. La tensione era nell’aria. Come abbiamo anticipato in questi giorni tra i nominati dal sindaco di Como, Mario Landriscina, è spuntato Giuseppe Castelli, ex presidente di Centro Volta (che con UniverComo ha dato origine a Fondazione).
FONDAZIONE VOLTA: LE TAPPE DI QUESTI GIORNI
“Situazione al limite dell’imbarazzante“, raccontano da più parti. Nel giorno in cui avrebbe dovuto esser celebrato il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo board con l’ufficializzazione di tutte le nomine il tema è stato praticamente uno solo: Castelli.
“Ringrazio il precedente Cda – dice Giovanni Pontiggia, rappresentante delle Bcc nell’assemblea – il presidente Frangi ha lavorato per sanare i danni patrimoniali evidenziati nell’ultima relazione, l’intero Board si è mosso molto bene, mi chiedo perché non si sia scelta la continuità, visto che ci sono nomine di cui ciascuno dovrà assumersi la propria responsabilità, nomine che per ragioni di opportunità sarebbe stato sconsigliabile fare”.
Abisso Centro Volta: debiti per oltre 1milione e 200mila euro. E paga Fondazione
La linea di Pontiggia è stata sposata da tutti i soci di minoranza: Unindustria e sindacati. Come noto per il momento Ance e Confartigianato si sono sfilati mentre il Comune di Campione ha ben altro cui pensare.
In rappresentanza del Comune, l’assessore alle Partecipate, Adriano Caldara che, per quanto è stato possibile ricostruire, non ha portato particolari ragioni per motivare la nomina di Castelli. Contattato telefonicamente, non ha risposto. Sempre Palazzo Cernezzi, oggi, avrebbe dovuto esprimere il nome del vicepresidente del Cda (la Camera di Commercio ha designato, come noto, Luca Levrini). Ebbene l’indicazione (nella triade di delegati: oltre all’ex presidente ci sono Nicoletta Sanguinetti e Marco Migliorini) non è stata data, più d’uno ha sospettato che la nomina ricadrà proprio su Castelli. La conferma tra una settimana con la prima convocazione del nuovo Cda.
I soci di minoranza hanno chiesto che venga chiesto un parere legale sull’intera vicenda “a tutela dell’assemblea, del board e degli interessi della Fondazione”, spiega Pontiggia.
Con le nomine di oggi il quadro è chiuso e il cosiglio di compone così.
Per la Camera di Commercio: Luca Levrini (medico dentista, docente Insubria), Graziano Brenna (uscente confermato) e Davide Gobetti (Fondazione Setificio)
Per il Comune: Giuseppe Castelli, appunto, Nicoletta Sanguinetti, (architetto, vicina alla civica Insieme per Landriscina), Marco Migliorini (quota Lega)
Per il Cisl e Cgil: Giuliano Fontana (ex preside)
Per le Bcc: Michele Borzatta (vicepresidente di Confcoperative, fedelissimo del presidente uscente di Fondazione, Mauro Frangi)
Per Unindustria: Antonio Pozzi (Vicepresidente dell’Ente) Francesco Pizzagalli (presidente Gruppo Alimentari, Fumagalli Salumi) e l’uscente Pierluigi Tagliabue (giù UniverComo).
Il caso di Unindustria è atipico. Le tre nomine sono legate all’uscita di Ance e Confartigianato, i soci si sono accordati perché i due Enti, a breve, siano convinti a rientrare.