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Fontana sbotta: “Dobbiamo andare in zona arancione, Roma smetta di calunniare la Lombardia”

In attesa della sentenza del Tar del Lazio attesa per lunedì prossimo, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, torna a tuonare contro il governo per la collocazione in zona rossa almeno fino a fine gennaio (sempre che la sentenza non ribalti tutto, ribadiamo). Da Milano si auspica addirittura che il cambio di fascia possa arrivare entro domenica, dunque ancora prima della parola dei giudici, e questo in virtù di un indice Rt ormai ritenuto decisamente più basso di quello che colloca automaticamente le regioni in zona rossa.

“La Lombardia deve essere collocata in zona arancione – ha affermato, o meglio sentenziato oggi Fontana pur senza aggiungere altro – Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”.

Del tutto evidente, però, che alla base delle affermazioni del presidente della Regione vi siano i dati già diffusi dallo stesso Fontana pochi giorni fa nel presentare il ricorso al Tar, secondo cui sarebbe del tutto legittimo il passaggio nella fascia con meno restrizioni.

VIDEO – Fontana contro la zona rossa: “Ricorso pronto. Ecco perché abbiamo ragione noi”

A rincarare la dose è arrivata anche la presa di posizione dell’assessore lombardo Guido Guidesi: “Il Governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i Lombardi a lavorare. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo Lombardo e in generale di tutti i lombardi. Regione Lombardia utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà”.

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3 Commenti

  1. Quindi chi ha prodotto i dati che sembrano essere sbagliati?
    La Regione nel raccoglierli/comunicarli o l’errore è solamente dopo nelle rielaborazioni che vengono fatte a livello centrale?

  2. C’è chi parla a nome del popolo, chi di tutta la Lombardia. Chissà perché? È tutto molto più semplice. Regione Lombardia per sua stessa ammissione, fonte Corriere di oggi, ha sbagliato a fornire i dati del Rt al Ministero della Salute. Un banale errore di interpretazione dei sintomatici sembrerebbe. Una cosa strana. Il Ministero della Salute su questi dati, sempre fonte Corriere, ha attribuito la zona rossa (Rt 1,25) invece che arancione. Adesso con i nuovi dati, fin da questa domenica, si torna arancione. Non c’è nessun complotto, nessuna calunnia, nessun ostile Governo “di Roma”. Semplicemente un errore e il legittimo dubbio che se il primo dato inviato era sbagliato, non è escluso che lo sia anche il secondo e chissà forse anche il prossimo. Chi lo potrà mai sapere?
    È divertente come il Governatore Fontana, prima di ammettere l’errore, ha presentato un ricorso al TAR, ha speso i nostri soldi, ha inveito contro il Governo “di Roma”, ha fatto come suo solito la vittima e ancora oggi dimostra di non aver capito che l’errore è dei suoi.
    Quello che invece è inspiegabile come sia possibile che tra i milioni di elettori “lumbard” e le migliaia di leghisti che fanno politica, il “capitano” non abbia trovato nulla di meglio di questo Avvocato già noto come mediocre Sindaco di Varese, non confermato perché incredibilmente battuto da un candidato di centrosinistra (a Varese sich!!). Mi sa che non ha evidentemente voluto trovare di meglio o forse semplicemente non esiste tra loro di meglio.

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