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FOTO Rotelle bucate a Como: ecco i banchi della Azzolina un anno dopo, scomodi, piccoli e poco usati

Che fine hanno fatto, a distanza di un anno dalla loro consegna, i chiacchieratissimi “banchi a rotelle” proposti alle scuole dall’ex Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per recuperare spazio nelle aule al tempo del Covid?

A Como furono due gli istituti comprensivi che ne fecero richiesta: Albate e Rebbio. Il Comune, su loro istanza, utilizzò 29520 euro dei fondi Covid per le scuole arrivati dal Miur per acquistarne 110: il prezzo infatti era di 220 euro oltre Iva per ogni banco.

“Li abbiamo utilizzati l’anno scorso nelle aule di laboratorio ma al momento non possiamo perché, per via delle infiltrazioni questi spazi sono occupati dalle classi che si sono dovute spostare (lo raccontiamo qui) – spiega Eleonora Galli, vicepreside del plesso di piazza IV novembre ad Albate dove ne sono arrivati una settantina – Non sono adatti per stare seduti sei ore di fila e i tavolini sono troppo piccoli per fare ad esempio educazione artistica o tecnica. Funzionano in Nord Europa perché i ragazzi lavorano prettamente su tablet e non su libri e quaderni. Ad ogni modo non si butta via nulla e contiamo di riportarli nei laboratori non appena possibile”.

Al Comprensivo di Rebbio ne sono arrivati invece una ventina, che sono stati posizionati in aula magna. “Li utilizziamo in quella che io definisco una temporary class dove c’è un maxi schermo – racconta la dirigente scolastica Daniela De Fazio – Nessuno poteva pensare di farli utilizzare ai ragazzi per sei ore consecutive, sarebbe impensabile, sono scomodi. Sono invece molto utili, e noi li utilizziamo, in lezioni laboratoriali, più dinamiche e che impegnano gli studenti per una o due ore al massimo”.

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