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Frontalieri e tassa sulla salute: nuova mobilitazione in vista e ricorsi già pronti

Il grande mistero sulla tassa sulla salute continua. Sono passati venti mesi da quando la volontà di prelevare un importo dalla retribuzione dei vecchi frontalieri per finanziare l’ambito sanitario di confine è diventato legge ma da allora tutto tace. Tutto è fermo perché, al netto di proteste, manifestazioni dei sindacati e interventi politici che confermavano la volontà di renderla effettiva a breve, ancora nessun decreto attuativo è stato messo in essere.

Nei giorni scorsi intanto in tutti i territori di confine sono state organizzate una serie di assemblee per fare il punto della situazione.

“Centinaia sono le persone incontrate nelle assemblee lungo il confine italo-svizzero nelle scorse settimane. Dalle provincia di Varese a quella di Sondrio, dalla provincia di Como a quella di Verbania i frontalieri hanno chiesto a gran voce la soppressione definitiva dell’iniqua, illegittima ed inefficace tassa sulla salute, il ripristino delle regole stabilite dalla legge entrata in vigore solo nel 2024, la ripresa del confronto sui tanti problemi aperti nel tavolo interministeriale ottenuto con l’accordo del 2020”, spiega Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei frontalieri della Cgil.

“Molti hanno compreso le proposte alternative delle organizzazioni sindacali per uscire dal vicolo cieco di una legge incomprensibile, cadute irrimediabilmente nel vuoto. Tanti hanno apprezzato l’unità di intenti del sindacato italiano e svizzero. Ora, dopo venti mesi di impasse, il tempo appare davvero scaduto. Serve una nuova mobilitazione (dopo le due nei due anni precedenti), per rendere ancor più evidente Il dissenso. Serve l’avvio del ricorso alla Corte Costituzionale, non appena possibile, per abrogare la legge illegittima e per rendere esigibili i diritti acquisiti nell’accordo sindacale e mai applicati. Serve la chiamata alla responsabilità della politica che governa le Regioni di confine”.

Tutto è dunque pronto per partire con l’impugnazione del decreto attuativo “non appena sarà reale. Assurdo che siano già state previste sanzioni per chi non si adeguerà ma non esiste l’atto che rende effettiva la tassa”.

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