RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Tassa sulla salute, enorme caos per i frontalieri: tutto quello che sappiamo fino a oggi e i possibili scenari

La “tassa sulla salute” per i frontalieri continua a tenere banco lungo la linea di confine tra Italia e Svizzera. Dalla sua annunciata introduzione nella legge di bilancio 2024 alle incertezze sulle modalità applicative e all’attesa per la sua entrata in vigore, questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da numerosi interrogativi. Nonostante le polemiche e le prese di posizione di sindacati e politici, molti dubbi rimangono ancora aperti. In attesa di possibili sviluppi – aprile potrebbe essere un mese cruciale –, facciamo il punto su ciò che è certo, grazie a un utile vademecum diffuso dal sindacato Ocst.

Cosa è la Tassa sulla Salute: Un “Contributo di Compartecipazione”:

La cosiddetta “tassa sulla salute”, definita dal Governo come un “contributo di compartecipazione”, è un prelievo finanziario introdotto dal Governo italiano nella legge di bilancio 2024. Essa impone ai “vecchi frontalieri” di versare una percentuale del loro reddito netto annuo al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Secondo la legge, questo contributo varierà tra il 3% e il 6% del reddito netto annuo, con un minimo di 30 euro e un massimo di 200 euro mensili. Sarà compito delle Regioni di confine (Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta) definire con precisione i tariffari – pur rimanendo all’interno di questo range – e le istruzioni operative di applicazione (tempistiche, modalità di versamento, ecc.). Ad oggi, le Regioni non hanno ancora deliberato questi elementi, rendendo la tassa sulla salute, per il momento, solo teorica.

Le Regioni Non Potranno Evitare l’Applicazione:

Contrariamente a quanto auspicato da alcuni, le Regioni dovranno dare seguito alla legge nazionale, a meno di un improbabile emendamento parlamentare.

Il Nodo Cruciale dello Scambio Dati con la Svizzera:

Il ritardo nell’applicazione della tassa è dovuto principalmente a un ostacolo non previsto. Il nuovo Accordo sulla tassazione dei frontalieri tra Italia e Svizzera, siglato il 23 dicembre 2020 ed entrato in vigore il 17 luglio 2023, non prevede lo scambio di dati fiscali per i “vecchi frontalieri”, ovvero proprio la categoria di lavoratori soggetti alla tassa sulla salute. I tentativi del Governo italiano di ottenere comunque questo flusso di informazioni dai Cantoni di confine hanno incontrato una netta opposizione da parte elvetica. Questo ha impedito alle Regioni di procedere con l’applicazione della tassa, nonostante la sua prevista entrata in vigore nel 2024.

Le Ragioni del Governo: Finanziamento Sanità ed Equità Sociale:

L’obiettivo dichiarato del Governo nell’introduzione di questa misura è duplice: finanziare aumenti salariali per il personale sanitario nelle regioni di confine, nel tentativo di arginare l’esodo di professionisti verso la Svizzera, e attribuire alla misura un carattere etico-sociale, sostenendo che i vecchi frontalieri utilizzano il SSN senza contribuirvi attivamente.

Chi Sono i “Vecchi Frontalieri” Soggetti alla Tassa:

La tassa sulla salute, secondo la visione del Governo, dovrà essere versata da tutti i “vecchi frontalieri”, ovvero coloro che, in un periodo compreso tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023, possedevano cumulativamente i seguenti requisiti:

  • Residenza fiscale in un Comune di frontiera (situato, in tutto o in parte, entro i 20 km dal confine con la Svizzera).
  • Attività lavorativa svolta per un datore di lavoro con sede in Canton Ticino, Grigioni o Vallese.
  • Rientro giornaliero tra Italia e Svizzera.

La tassa sarà dovuta solo per i mesi di lavoro effettivamente svolti in Svizzera. La data precisa della sua entrata in vigore non è ancora definita.

Esclusioni dalla Tassa sulla Salute:

Saranno esclusi dal pagamento della “tassa sulla salute”:

  • I nuovi frontalieri.
  • I frontalieri residenti al di fuori dei Comuni di confine.
  • I frontalieri con rientro settimanale.
  • I “vecchi frontalieri” che hanno scelto di pagare la cassa malati in Svizzera, esercitando il diritto d’opzione al momento della richiesta del permesso di lavoro.

La Ferma Opposizione del Sindacato:

Il sindacato ha espresso una netta contrarietà a questa tassa, definendola iniqua, ingiustificata e potenzialmente illegittima. L’Ocst la considera iniqua perché si basa su un presupposto errato: i vecchi frontalieri contribuiscono già alla fiscalità generale attraverso i ristorni fiscali riversati all’Italia, pari al 40% di quanto versato alla fonte in Svizzera. È ritenuta ingiustificata perché in contraddizione con quanto sostenuto in passato dal Ministero della Salute. Infine, il sindacato la considera intempestiva e di dubbia legittimità, in quanto in aperto contrasto con il nuovo Accordo sulla tassazione dei frontalieri, che attribuisce alla Svizzera il diritto esclusivo di tassare i “vecchi frontalieri”. In base alla Costituzione italiana, una norma interna non può contrastare un accordo internazionale. In risposta a questa misura, sindacati italiani e svizzeri hanno organizzato manifestazioni, come quella del 25 maggio 2024 a Como e l’assemblea pubblica internazionale del 15 febbraio 2025 a Varese, ribadendo la richiesta di abolizione della tassa.

La Posizione Prudente del Governo Svizzero:

Il Consiglio Federale svizzero, rispondendo a un’interpellanza, ha dichiarato che la “tassa sulla salute” per i frontalieri potrebbe violare l’Accordo internazionale se considerata un’imposta sul reddito e non una “tassa causale” (un contributo legato a una specifica controprestazione). Questa risposta vaga lascia aperti diversi scenari. Il Consiglio Federale ha inoltre sottolineato la necessità di attendere i dettagli dell’applicazione della legge in Italia per una valutazione più precisa.

Le Mosse delle Autorità Italiane nei Prossimi Mesi:

Come già evidenziato, la tassa esiste attualmente solo sulla carta a causa della mancata trasmissione dei dati dei vecchi frontalieri da parte della Svizzera. Tuttavia, esponenti del Governo e della Regione Lombardia hanno recentemente dichiarato che si sta studiando un meccanismo di autocertificazione per i lavoratori, con l’obiettivo di implementarlo entro la fine del 2025.

Situazione Attuale in Sintesi:

La “tassa sulla salute”, contestata dal sindacato per presunta incostituzionalità, è una legge dello Stato che può essere modificata solo dal Parlamento. Al momento, non vi sono segnali di un’imminente abrogazione. Le Regioni di confine sono in attesa di superare l’ostacolo del mancato flusso di dati dalla Svizzera. Non sono ancora disponibili informazioni concrete su tariffe e modalità di pagamento. Tuttavia, è probabile che le Regioni adotteranno un sistema di autocertificazione reddituale per i vecchi frontalieri, rendendo operativa la tassa entro la fine dell’anno, con la conseguente pubblicazione delle istruzioni operative.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo