Dopo cinque anni di attesa – correva l’anno 2016 quando l’assessore ai Parchi e Giardini dell’amministrazione Lucini, Daniela Gerosa, tirò fuori dal cassetto dei sogni il progetto – ormai dovrebbe essere cosa fatta: in autunno prenderanno il via i lavori per il rifacimento dei giardini a lago. Il che sarebbe una buona notizia (lo è) se non ci costringesse a fare i conti con un’altra bella stagione con un parco che, invece di essere il fiore all’occhiello della città, fa la figura dell’ultimo della classe tra aiuole malconce, giochi rovinati, vialetti indecorosi e angoli in cui è meglio non passare.
Un quadro triste e di vecchia data, insomma, con buona pace dei turisti ma soprattutto dei comaschi di tutte le età, ormai rassegnati a vivere di ricordi o di racconti di un tempo lontano in cui intorno alla locomotiva, dove ora l’asfalto è tutto crateri, era pieno di bambini che pattinavano.
Quindi, vanno bene i rendering e le ipotesi sulle date di apertura del cantiere, ma intanto?
“Intanto, piuttosto che portare i miei figli a giocare su quei giochi, vado a farli correre sui prati di Villa Olmo dove non c’è nulla, ma almeno è pulito”, è la risposta di Vincenzo Falanga, Segretario Generale di Uil Fpl del Lario ma soprattutto papà di due bambini di tre e cinque anni che ci aveva già contattati qualche tempo fa per lamentarsi del degrado di quella zona.
“Quando, negli anni Ottanta, i miei genitori mi portavano a giocare ai giardini a lago era un’esperienza fantastica mentre oggi quello che trent’anni fa era un luogo per famiglie è diventato un simbolo di degrado, un posto che, soprattutto in certi orari, è meglio non frequentare mentre altre città turistiche hanno parchi curatissimi – dice – persino l’area giochi dei bambini credo venga lavata solo dalla pioggia, e purtroppo a Como è un po’ che non piove”.
Così mentre si aspetta l’ormai leggendario inizio dei lavori di riqualificazione, i bambini sono costretti a giocare nel degrado e, se non fosse per il panorama, non ci sarebbero molte ragioni per fare una passeggiata da queste parti.
“Secondo me sarebbe utile pensare a soluzioni temporanee per coprire il lasso di tempo che ci separa dall’inizio del cantiere ma, anche una volta ultimati i lavori, non bisogna immaginare che, finito il restyling, le frequentazioni cambino magicamente – continua Falanga – l’esperimento fallimentare dei giochi per bambini messi in viale Varese spero insegni qualcosa: servono controlli e serve pensare a far vivere questa zona per farla tornare davvero un luogo per famiglie e giovani, magari anche portando qui i mercatini di Natale o parte della fiera di Pasqua”.
“Da papà, quello che mi sento di suggerire al prossimo sindaco è di non pensare a progetti faraonici che tanto, come la storia cittadina insegna, non vanno mai a buon fine – conclude – per uno spazio come i giardini a lago bisogna pensare a qualcosa a misura di famiglia e magari, una volta tanto, realizzabile in poco tempo”.
Un commento
Tutto tristemente vero…. anni fa si faceva ai giardini il mercatino francese e quello promozionale per la Puglia o per altre regioni turistiche. Avevamo un progetto, già approvato e finanziato con la precedente amministrazione. Tutto è
stato bloccato x questa stupida mentalità che ha preso piede ultimamente per cui chi arriva deve cancellare ciò che ha fatto chi l’ha preceduto. Se qualcosa andava cambiato si poteva fare in corso d’opera. Così abbiamo perso altri 5 anni stupidamente e i giardini potevano già essere finiti (almeno quelli!). Sperando che chi arriverà non farà altrettanto….