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Giardini a lago di Como, il flop dell’appalto fa appassire il verde: tra grigi e marroni, crescono fichi

Con le vicissitudini ripetute dell’appalto per i nuovi giardini a lago di Como (dalla questione del chiosco storico, passando per l’azienda vincitrice sparita, fino all’esclusione da parte del Comune della seconda per assenza di qualificazione e il ricorso, per ora “vincente”, della ditta) a fare le spese di burocrazia e cartale bollate è anche il verde della zona. Che, oggettivamente, si presenta in condizioni terribili. Ci può stare, in parte: i lavori per rifare completamente la zona sarebbero dovuti partire il 12 giugno scorso, dunque la manutenzione forse era stata (comprensibilmente) allentata. Ora, però, capito che il cantiere non partirà prima di settimane, forse mesi, il quadro che si presenta a comaschi e turisti è veramente desolante (per segnalazioni, foto e video: redazionecomozero@gmail.com o la pagina facebook).

La zona migliore è l’aiuola davanti al Tempio Voltiano, se non altro perché ricca di fiori. Questi, però, rischiano di affogare nell’erbaccia alta che sta crescendo velocemente.

Davvero orrenda, invece, la fascia del cannocchiale visivo dal monumento che ricorda Alessandro Volta fino a viale Cavallotti. Le (teoriche) siepi – forse nelle intenzioni anche fiorite, ma è difficile dirlo – sono un misto di arbusti secchi, rametti selvaggi, interi metri di buco senza alcunché di piantato, con ampie chiazze secche. E questa zona, a dire il vero, non sarebbe dovuta nemmeno essere toccata dai lavori.

Eppure, è persino meglio – il cannocchiale “verde” – rispetto alle condizioni dell’aiuola circolare attorno all’albero centrale nell’area dei giochi per bambini.

Qui il cuscinetto che avvolge la pianta è una specie di nuvola grigio-marrone, veramente terribile come impatto (e forse non casualmente si specchia in ciò che resta del fontanone, destinato comunque all’abbattimento).

Pochi metri più in là – verso il bar e il Monumento ai Caduti – l’altra aiuola è più una miniatura di una giungla selvaggia. Dove, per dare l’idea della natura che vince tutto, stanno crescendo anche piante di fichi (unica presenza verde anche in quella citata prima, peraltro: caso mai andasse male del tutto l’appalto, tra un anno la raccolta dei frutti potrebbe essere copiosa).

A chiudere il quadretto davvero poco allegro, scheletri di alberi abbattuti dal maltempo, un cartello indicante la toilette (dalla parte opposta, verso lo stadio) appoggiato tra rete sgangherata e cespuglio e un paio di sacchetti di rifiuti appoggiati direttamente agli alberi accanto al Monumento ai Caduti, ma almeno qui l’erbetta è presentabile.

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12 Commenti

  1. È dovere dell’amministrazione tenere in ordine i giardini, soprattutto in una città che si vuole turistica, e il flop dei bandi per il rifacimento dei medesimi giardini non ha nulla a che fare con il degrado attuale. Del resto ordine, pulizia e generale decoro mancano un po’ dovunque. In più, e sembra una stupidaggine ma non lo è: il cittadino e il turista che si trovi in un ambiente in ordine e pulito tende a mantenerlo tale; il cittadino e il turista che si trovi in un ambiente sporco e trasandato ha la tentazione forte di contribuire al degrado.
    Piccola postilla sui giardini. In luogo di faraonici e discutibili progetti di ristrutturazione dei giardini, basterebbero interventi mirati sull’esistente: la cura del verde, la ri-pavimentazione laddove ci sono zeppe di cemento e/o asfalto…; un particolare intervento meriterebbe il fronte-lago del Monumento ai Caduti (che, al di là di ogni retorica, è un luogo di Memoria): pavimentazione al posto della terra, dei sassi, delle erbacce; sistemazione dei cordoli delle aiuole (che fanno venire il mal di mare solo a vederle); e, perché no, qualche panchina.

  2. Cosa c’entra il flop dell’appalto. Quella che manca è la semplice manutenzione ordinaria. Come in buona parte della città.

  3. Un anno fa ci sarebbe stata un’intera puntata di rapinews 24 dedicata a questo bel quadretto.
    Adesso come facciamo?

  4. In tutte le grandi città europee (vedi Parigi, ma anche la Germania) si cerca di far fronte al cambiamento di clima anche con la cura del verde, in alcuni casi sostituendo persino le zone lastricate con verde… da noi creiamo le foreste

  5. Sempre a criticare… e se fosse che l’attuale sindaco sia in possesso di titolo da armocromista ed amasse tali colori così come lo spassionato amore per i fichi? (lui si considera tale ahahah)

  6. Colpa dell’Assessore al Verde! Ma adesso il sindaco… ah… sì… gli farà una lavata di capo… Mah, ops… aspetta… Vuoi dire che… SONO LA STESSA PERSONA? Come si cancellano i commenti inviati, dannazione?!

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