E’ una sequenza continua di segnalazioni quella che arriva dai giardini di viale Varese. Negli ultimi giorni, potremmo dire serenamente anni sommando tutte le cronache, i lettori ci hanno contattato di continuo per denunciare la presenza di rifiuti.
Per capirci, oggi pomeriggio una panchina trasformata in piccola discarica: scatolette di tonno, pannolini, un passeggino che pare per bambole e rifiuti assortiti dentro (e soprattutto fuori) un sacco.
Nei giorni scorsi un estintore.
Qualche giorno prima una poltrona.
E per almeno una settimana consecutiva, prima che qualcuno intervenisse, uova, cipolle e fragole (per un’azzardata frittata esotica?).
Potremmo poi aggiungere varie ed eventuali segnalate : lampade, cumuli di pane, cibo e vestiti (interi sacchi) sotto torre Gattoni. Non mancano di consueto latte e bottiglie di alcolici assortiti.
Ora, senza eccessivi drammi ché certo i problemi drammatici sono altri, è impossibile non definire inaccettabile e disgustosa la situazione. Non siamo certo i primi difensori di questa amministrazione comunale, è noto, ma non è possibile nemmeno pretendere che il Comune, tramite Aprica l’azienda che gestisce il servizio di pulizia cittadina, si metta in presidio permanente in viale Varese. Non si può nemmeno pretendere che i volontari (meritoria la ciclica attività di Per Como Pulita anche in zona) passino i fine settimana a rimediare ai danni di altri comaschi.
E’ vero che il Comune ha recentemente dato il via libera alla domanda di accesso ai contributi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per interventi già compresi nel nuovo bando di gestione della raccolta rifiuti. Se approvata la richiesta dell’amministrazione prevederà, tra le altre cose, l’acquisto di fototrappole con impianto fotovoltaico per sorvegliare su abbandoni di rifiuti nelle zone più critiche dei quartieri della città (qui i dettagli). Quando e se succederà sarà solo un bene. Nel frattempo? Nel frattempo non può bastare un, pur nobile, appello al civismo, i giardini di viale Varese sono solo il simbolo di decine di situazioni analoghe che arrivano in redazione e che documentiamo quotidianamente qui o sulla nostra pagina Facebook.
Servono soluzioni pratiche, azioni. E’ materia amministrativa e, pur non incolpando, come detto, gli amministratori per l’azione incivile del singolo, è agli amministratori che bisogna doverosamente chiedere come uscirne. Non c’è un altro modo. Non dimenticando che parliamo di una zona frequentata da bambini, anche molto piccoli.
2 Commenti
Un tempo como era ben tenuta gli uffici erano sul pezzo poi queste situazioni che mettono in imbarazzo mah
Esiste anche la zona caserme in particolare la scalinata Napoleona