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Giardini, in attesa dell’appalto tirata a lucido la fontana. Ancora una volta solo grazie a Luigi

Se è vero, come cantava De Andrè, che “dal letame nascono i fior”, allora la fontana di rocce dei giardini a lago dovrebbe essere un giardino botanico talmente rigoglioso da far impallidire Villa Carlotta. Perché, ben protetto tra gli anfratti creati ad arte dai sassi, si nasconde una cosa inimmaginabile fidatevi, un gabinetto a cielo aperto.

O meglio, si nascondeva. Perché, dopo anni di abbandono, da qualche giorno la fontana è pulitissima, i sassi staccati e gettati nelle aiuole sono stati raccolti, le piante che crescevano indisturbate tra le rocce con velleità da tempio cambogiano sono state tagliate. A ricordarci che siamo a Como restano solo i faretti rotti e la cronica mancanza di acqua che accomuna quasi tutte le fontane cittadine. Grazie Comune? Eh no, grazie Luigi.

LUIGI:
Como: Storia e Cuore di Luigi. Giardiniere misterioso che ama l’umanità, i fiori e i cani


Si, ancora lui. Questa volta intento non a occuparsi di fiori, bensì di escrementi umani, inutile girarci intorno. “Ne ho portati via dei sacchi pieni, non ha idea di quanta ce n’era. Ho perso il conto – racconta in un momento di pausa – e poi ho raschiato con una paletta tutto il fondo della vasca per togliere la terra e le foglie marce. Ne ho riempiti dieci sacchi dell’Esselunga. Ma quella non la butto perché è terra buona, fa bene alle piante. La vado a mettere nei vasi mezzi vuoti in giro per la città”.

E i sassi caduti? “Li ho sistemati in modo da creare delle mensole, vede? Così quando metteranno l’acqua le anatre potranno riposarsi sopra. Una volta facevano anche il nido qui dentro, magari torneranno”. Giusto, l’acqua. Non se ne vede traccia. “In realtà c’è. In questo tombino c’è il rubinetto. Qui vengono a lavarsi i ragazzi che passano la giornata vicino alla locomotiva. C’è anche il sapone!”

E così, come per magia, la fontana è tornata pulita e presentabile, anche se asciutta. Tranne un angolo, ma per una ragione ben precisa, l’unica in realtà capace di fermare Luigi: “C’è un nido nascosto lì dentro e non lo voglio disturbare. Aspetto che i piccoli se ne vadano e poi pulisco anche lì, è questione di giorni”.

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Ma perché l’ha fatto Luigi? Vanno bene le piante e i fiori (e già sotto i cespugli c’è di tutto) ma questo è troppo! “Ma come si faceva ad andare avanti? Qui c’è il parco giochi e i bambini a volte entrano nella fontana vuota a giocare. Ora speriamo che la riempiano se no appena finisco torneranno a usarla come gabinetto”. Già, speriamo …

Ecco, questo è Luigi, praticamente un supereroe ma timido e schivo come solo i veri supereroi sanno essere. Con un’unica “debolezza”. La Kryptonite di Luigi c’è ed è il sottoscala a sinistra della fontana chiuso, si fa per dire, da una porta di metallo divelta: “Io lì dentro le mani non le metto”, dice tassativo. E come dargli torto? Sporcizia, coperte, scarpe e un odore che parla da solo. Speriamo che le mani le metta presto chi di dovere, allora. Non è che si può sempre aspettare Luigi.

(Dopo l’affidamento provvisiorio dovrebbe concludersi in qualche giorno l’appalto per la gestione di fontanelle e fontane in città. A quel punto i giardini dovrebbero tornare alla normalità).

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