Si è concluso sabato presso il Cabrillo Beach Yacht Club il Campionato Mondiale Youth Ilca 4, evento di riferimento per la vela giovanile internazionale. Un appuntamento ad altissimo livello tecnico che ha visto impegnati oltre 240 atleti da tutto il mondo e che ha messo alla prova resistenza, concentrazione e adattabilità. Tra i protagonisti, anche due giovani comaschi sostenuti da Amici di Como: Alessio Nessi, che ha appena terminato la sua avventura mondiale, e Ludovico Caresani, pronto a prendere il largo a partire da oggi fino al 4 agosto.
Alessio ha chiuso il campionato con una prestazione solida e in crescita. Dopo giornate di regate intense, ha coronato il suo percorso con un ottimo 12° posto nell’ultima prova, a conferma della disciplina e della costanza che l’hanno accompagnato per tutta la settimana. Sempre intorno alla 20ª posizione durante le qualifiche, nonostante una squalifica per partenza anticipata, ha mantenuto la rotta anche nelle finali, restando costante intorno alla 30ª posizione arrivando ad un 33° posto assoluto e 5° tra tutti gli italiani.
Le condizioni meteo hanno offerto uno scenario ideale, regolari e costanti per tutta la settimana, hanno permesso di portare a termine l’intero programma previsto, grazie a una brezza termica che ha garantito prove costanti e tecniche ogni giorno. Un campionato impegnativo, che ha richiesto agli atleti grande concentrazione e capacità di adattamento, soprattutto nella gestione delle oscillazioni e delle correnti, decisive nelle prime fasi delle regate.
“L’esperienza ci ha dato elementi concreti su cui costruire”
La squadra italiana torna a casa con buoni piazzamenti, tra cui Giulia Marella che ha concluso il campionato nella top ten assoluta della flotta femminile e il 5° posto di Sofia Berteotti tra le Under 16, ma soprattutto con nuove consapevolezze. “Siamo tornati a casa con molti appunti e spunti di lavoro – commenta il tecnico Matteo Raveglia – È stato un campionato utile non solo per valutare le prestazioni, ma soprattutto per confrontarsi con il livello internazionale, prendere consapevolezza delle aree su cui crescere e capire dove indirizzare l’attenzione nei prossimi mesi. Molti dei nostri ragazzi sono ancora giovani e con ampi margini di miglioramento: il percorso è aperto, e questa esperienza ha dato a tutti elementi concreti su cui costruire”.
Va sottolineato inoltre che per molti di questi ragazzi e ragazze si è trattato di una trasferta impegnativa sotto tutti i punti di vista: affrontare un viaggio intercontinentale, con 9 ore di fuso orario, regatare in un oceano e non nel consueto Mar Mediterraneo, confrontarsi con correnti complesse, condizioni tecniche nuove e un campo apparentemente semplice che nasconde invece molteplici difficoltà. Serve tempo, pratica e occasioni per imparare a gestire contesti così diversi.
“Non abbiamo portato a casa medaglie, ma abbiamo portato a casa un’esperienza preziosa – dichiara la direttrice tecnica Alessandra Sensini – Regatare in un campo di questo tipo, che può sembrare facile dal punto di vista del vento, in realtà presenta una combinazione di difficoltà tecniche e un’altissima necessità di adattamento. C’è anche una differenza sostanziale tra navigare in Oceano e nel Mediterraneo, soprattutto nella gestione della corrente, che è un aspetto fondamentale e richiede tanta pratica per essere compreso e gestito al meglio”.
Ora tocca a Ludovico
A raccogliere il testimone ora sarà Ludovico Caresani, giunto a Los Angeles proprio in queste ore. Anche lui atleta comasco, Ludovico entrerà in acqua per le regate Ilca 6 a partire da oggi stesso, pronto a mettere alla prova la sua preparazione in un contesto tecnico e competitivo. In questa avventura, entrambi i ragazzi sono stati affiancati dall’associazione Amici di Como, che da anni sostiene i giovani del territorio in esperienze formative anche fuori dai confini nazionali.
Il cammino dei giovani Ilca 4 e Ilca 6 è solo all’inizio. Il tempo per crescere non mancherà, e da Los Angeles l’Italia, e Como, torna con nuove sfide da affrontare e un sogno da rincorrere: quello di diventare campioni del vento.