Metti una mostra dedicata all’arte contemporanea (e al Razionalismo e Astrattismo comasco) nata sulla Tremezzina che arriva in città.
E metti che approdi in uno dei luoghi più significativi del Razionalismo comasco, la Casa del Fascio. Sarebbe già abbastanza per riaccendere la polemica (piccola, già sentita ma pur sempre attuale) sul futuro espositivo di questo edificio. (Parlo di Ragione e Sentimento: qui tutti i dettagli).
(Fotoservizio: Matteo Congregalli)
Ma metti, per una volta, di essere venuta solo per goderti una bella mostra in un bel contesto, senza pensare ad altro. E, invece, tra le tante opere esposte spunta lui e la semplice didascalia che lo accompagna: Stefano Seneca, Trittico, 2018.
Un tricolore. Nero. Alla Casa del Fascio. Si fa presto a dire “Trittico” e via.
In realtà è un’opera nata in modo del tutto casuale – racconta Seneca, artista ma anche architetto decisamente abituato a essere al centro di polemiche (suoi i progetti di Piazza Grimoldi e Piazza Roma Ndr) – Si tratta di tre opere singole che ho assemblato successivamente per questa occasione e ne è nato un tricolore.
Solo un caso, quindi?
È un’opera concettuale e il principio è sicuramente provocatorio. Ma poi ognuno può dare l’interpretazione che vuole.
E la sua qual è?
Noi dovremmo essere il bianco ma, in questo momento, in realtà siamo l’opposto, siamo nero. E non parlo di colori politici.
Cosa intende?
È una discrasia, una mancanza di corrispondenza tra valori, contenuti e società. Quello che viviamo oggi.
Se dovesse dargli un titolo, quale sarebbe?
Non do mai titoli alle mie opere. Ma questo potrebbe essere Tricolore Sbagliato.
GALLERY-SFOGLIA
2 Commenti
Bravo msmm !
Mi ha preceduto !
Ci sono alcuni casi da valutare:
a) solo per “Università terza Età”
b) poca pubblicità per indirizzare la visione ai più permeabili all’arte.
c) desiderio di richiamare persone mature onde evitare che studenti e giovani creino problemi di ordine e rispetto.
d)salvaguardare il più possibile lo “status” evitando di mischiare “gentili e grossolani”
Essendo io amante della cultura, propendo per la mancanza di divulgazione mediatica ragionata e puntuale.
un bel pubblico giovanile, avrei preferito performance alla Beecroft ( con l’avvertenza : vietato interagire con le modelle ), pazienza sarà per un’altra volta.