La legge è uguale per tutti? Pare di no, almeno per quanto riguarda le biblioteche del sistema provinciale comasco.
Perché mentre fuori dalla Biblioteca di Como da qualche giorno è comparso un cartello che indica l’obbligo di Green Pass per accedere a qualsiasi servizio (consegna dei libri in prestito esclusa), altrove l’applicazione del Decreto del 23 luglio scorso è meno rigida e lascia spazio a qualche interpretazione.
Tra biblioteche chiuse (è pur sempre pieno agosto) o aperte solo in alcuni giorni e siti non aggiornati abbiamo fatto una rapida ricerca tra alcune di quelle che fanno parte dell’Opac, la rete bibliotecaria della provincia di Como, e qualche sorpresa non è mancata.
A San Fermo, ad esempio, è possibile accedere agli spazi interni senza Green Pass non solo per restituire i libri ma anche per ritirare quelli prenotati online tramite il sito Opac, che permette di avere in prestito il libro cercato da qualsiasi biblioteca aderente alla rete. Idem per la biblioteca di Cantù e per quella di Olgiate.
Più rigidi, invece, a Albese, Brunate, Tavernerio e Lurate Caccivio, dove senza Green Pass non si entra, esattamente come a Como.
Un piccolo campionario che non pretende di essere esaustivo ma che già apre qualche interrogativo.
E mentre sui social già si accendono le polemiche davanti al paradosso di poter accedere per consegnare un libro preso in prestito ma non per ritirarne uno già prenotato online, con tempi di permanenza all’interno del tutto analoghi, il presidente del Consiglio di Como Anna Veronelli sbotta sul suo profilo Facebook.
“Sono nel pieno di una polemica con persone che non accettano il green pass per accedere in biblioteca comunale – scrive – forse da certe discussioni è meglio tenersi alla larga. Vado in ufficio, mi hanno detto di studiare la Costituzione. Corro a cercarne una”.