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Hiroshima, dopo le orazioni la fascia “Città di Como” giace accanto alla pozza di urina

Dal giorno della posa, il 6 agosto scorso, potrebbe anche essere stato uno dei temporali che hanno spazzato Como.

Ma quel bastoncino conficcato nel terreno o è frutto di un colpo di vento a suo modo scientifico oppure la manina del dannato “burlone” di turno ha completato l’opera.

Sta di fatto che stamane era davvero un brutto vedere, nella zona del Monumento alla Resistenza Europea. E se l’effetto era questo per i passanti, figuriamoci nello specifico per i turisti giapponesi.

Fatto sta che la tragedia delle atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki, celebrate dalle autorità soltanto il 6 agosto scorso nel giorno della ricorrenza, non merita proprio lo spettacolo – fortuito o meno – che offre in queste ore ciò che fu la corona con annessa fascia tricolore a nome de “La Città di Como”.

Quest’ultima giace a pochi centimetri da una pozza di urina (andare sul posto per usmare e verificare), mentre la corona è arrostita e appassita su uno dei basamenti del monumento.

Piccolo spettacolo osceno, confidiamo qualcuno – a Palazzo Cernezzi – possa sfidare il fine settimana ferragostano e togliere dalla vista il tutto. Se poi un domani si riuscisse – ma qui, oggettivamente, la sfida appare quasi impossibile – a evitare che i sacrari si trasformino in Vespasiani, il quadro sarebbe perfetto.

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