Questa volta ci siamo davvero: l’ex Hotel San Gottardo, nobile decaduto e conficcato nel cuore di Como tra piazza Cavour, via Fontana e via Cairoli, sta per risorgere sul serio. Anzi, sta già risorgendo, se si vuole condire con un pizzico di ottimismo ciò che accade (basato su fatti reali, almeno). Dopo una trentina d’anni di oblio e abbandono, a dispetto delle varie ipotesi di recupero emerse e poi finite su binari morti, attorno al bestione grigio è tornata la vita. Naturalmente – ed è la notizia migliore possibile – in tuta da lavoro, caschetti e attrezzi assortiti.
Non è ancora semplice vedere gli operai al lavoro, ma paradossalmente è già questo un buon segno. Intorno a Natale, infatti, la società Pessina Immobiliare che guida l’operazione, ha (finalmente) rimosso le vecchie e malandate coperture lacere che ambivano ad avvolgere la struttura senza riuscirci. E ora un drappeggio bianco ben agganciato a impalcature e tubi di metallo costituisce il primo segnale che qualcosa è cambiato.
Dunque, entriamo nei dettagli. Lo facciamo – pur con ancora un’alea di legittimo riserbo su minuzie e particolari – con la professionista che ha progettato il restauro dell’ex San Gottardo, l’architetto Elisabetta Cavalleri.
“Per ora è iniziata la fase di manutenzione ordinaria – spiega Cavalleri – Sono dunque in corso gli interventi di rimozione dei vecchi serramenti, la liberazione delle macerie che si sono accumulate negli ambienti nel corso degli anni, i rilievi topografici puntuali e altre operazioni di messa in sicurezza generale. Ci sono alcune parti inagibili, per questo saranno impiegati anche droni e laser per i rilievi dettagliati che poi serviranno agli strutturisti”. Insomma, operazioni propedeutiche al massiccio recupero vero e proprio. Sin da ora, però, si può avere un quadro di ciò che diventerà lo storico albergo.
“La struttura sarà recuperata sempre come hotel, diventerà un cinque stelle lusso – spiega ancora l’architetto Cavalleri – Al piano terra troveranno posto le parti comuni dell’albergo e il ristorante. Mentre le camere, che non saranno meno di una settantina, saranno ai piani superiori”.
Altro aspetto notevole: l’ex San Gottardo (o quale sarà il nome una volta finito il maxi restauro) conserverà l’aspetto – ovviamente in forma “sfavillante” – che lo ha consegnato alla storia di Como. “Sull’immobile c’è il vincolo – conferma Cavalleri – Dunque non toccheremo nulla della facciata originale, al di là del restauro completo. Saranno effettuati lavaggi e consolidamenti, ma l’aspetto non cambierà. Anzi, stiamo cercando di capire quale fosse il colore originale, cosa non così semplice visto che anche le foto d’epoca sono ovviamente in bianco e nero. Saranno eseguite delle stratigrafie per ricavare la tinta precisa”.
In ultimo, i tempi. “E’ sempre difficile indicare una data precisa – premette Cavalleri – ma diciamo che per l’estate del 2025 contiamo che l’hotel possa aprire al pubblico”.