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Idrovolanti, sfogo dell’Aero Club: “Barche e caos, a Como lago impraticabile. Sì, cerchiamo spazi altrove”

Negli ultimi tempi a Como sono tornate a circolare voci al limite dell’incredibile: l’Aero Club storico punto di riferimento degli idrovolanti a livello europeo, sarebbe disposto a valutare un trasferimento delle attività altrove. Addirittura a Lecco. Per fare chiarezza, abbiamo contattato direttamente il presidente dell’Aero Club, Enrico Guggiari, che ha voluto chiarire pubblicamente la posizione dell’organizzazione. Ma ha anche ammesso che – per il caso legato in buona parte al boom del turismo – lo specchio di lago davanti alla città, storico ‘teatro’ per gli idrovolanti, è preda del caso con pericoli per la sicurezza annessi.

 

“Non ci spostiamo: dire che lasciamo Como è come dire che si sposta Malpensa”

“L’idea che l’Aero Club si trasferisca da Como a Lecco è completamente infondata – ha affermato Guggiari con decisione rispetto ai rumors – Smentisco categoricamente. Il nostro è un aeroporto internazionale, dire che potremmo spostarci è come dire che si trasferisce Malpensa: non ha senso. Le nostre carte e le nostre concessioni sono qui, a Como, e non altrove”.

Secondo Guggiari, la voce potrebbe essere nata da un malinteso ma intanto la storica società cerca nuovi sbocchi anche altrove: “Forse è stato frainteso qualcosa che ho detto. È vero che stiamo cercando nuovi punti d’appoggio per decolli e ammaraggi in altre zone del lago, ma si tratta di iniziative complementari, non sostitutive. Stiamo lavorando per ottenere autorizzazioni a Porlezza, Lenno, sul lago di Pusiano e potremmo valutare anche Lecco. Ma queste sono integrazioni, non alternative. È solo un tentativo di salvaguardare i voli nei momenti in cui Como diventa impraticabile”.

“Il lago è diventato pericoloso. Dobbiamo chiudere nei weekend”

Il presidente dell’Aero Club non nasconde la crescente difficoltà nel gestire le operazioni sul lago: “A Como il moto ondoso è diventato insostenibile, soprattutto nel pomeriggio. Colpa dell’aumento esponenziale di imbarcazioni, dai taxi boat ai motoscafi privati. Nei fine settimana dobbiamo chiudere completamente la linea volo: sabato pomeriggio e domenica non si vola. E anche durante la settimana, a volte chiudiamo già alle 15″.

“Tutti i giorni – ha raccontato Guggiari – ci ritroviamo barche che tagliano le nostre rotte, spesso senza alcun rispetto per le regole. I nostri piloti sono attenti, ma se arriva qualcuno da fuori, magari dall’estero, che non conosce la zona… l’incidente è dietro l’angolo. Dobbiamo sempre aspettare la tragedia prima di fare qualcosa?“.

“Le autorità ci ascoltano, ma servono interventi”

“Abbiamo segnalato più volte questi problemi a chi di dovere – ha continuato Guggiari – Io ho parlato con il prefetto e con il questore. Non parlo solo a nome dell’Aero Club: anche la Canottieri non riesce più ad allenarsi, e le case sul lago risentono del moto ondoso. È un problema generale. Ci sono regole già in vigore, come il limite dei tre nodi in prossimità della costa, ma nessuno le fa rispettare”.

Guggiari è chiaro anche sulle responsabilità: “Noi come Aero Club possiamo solo avvisare, non possiamo multare. Non abbiamo potere sanzionatorio. Ci capita di dover chiedere a motoscafi che invadono le nostre aree di atterraggio di allontanarsi, ma se non lo fanno, non possiamo farci nulla. Eppure, ci sono cartelli, boe gialle, tutto è segnalato. La normativa c’è, serve solo farla rispettare”.

E ha aggiunto: “Capita di vedere motoscafi fare avanti e indietro a tutta velocità proprio nelle nostre corsie di volo. Ieri pomeriggio ce n’era uno blu che faceva lo slalom tra le nostre boe. Non possiamo aspettare che succeda qualcosa di grave”.

“Lo stadio Sinigaglia? Siamo coinvolti nel progetto”

Un altro fronte caldo è quello dello stadio Sinigaglia, che confina direttamente con l’area dell’Hangar. “Sì, siamo coinvolti. Il progetto è stato rivisto anche sulla base delle osservazioni della Sovrintendenza delle belle arti e ora attendiamo una nuova presentazione. Dovremo sederci attorno a un tavolo per trovare gli accordi giusti, perché condividiamo spazi e limiti”.

“Non chiediamo privilegi, chiediamo solo sicurezza”

Guggiari ha concluso con un appello che va oltre la polemica: “L’Aero Club è una realtà unica in Europa. Una scuola di idrovolanti invidiata in tutto il mondo. Non chiediamo privilegi: chiediamo solo che ci venga messa a disposizione la sicurezza minima per poter operare. Siamo pronti a collaborare, ma da soli non ce la facciamo più”.

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