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Nido Magnolia a Como, Pd e Svolta Civica: “Amministrazione vendicativa”. Accuse dalla Lega, lettera dei sindacati a Roperto

Dopo la decisione del consiglio di Stato, che ha visto la vittoria delle famiglie contro la chiusura dell’asilo Magnolia a Como voluta dall’amministrazione Rapinese (qui tutte le cronache), la partita è tutt’altro che chiusa. Sono molto dure le accuse rivolte al sindaco arrivate in queste ore dai consiglieri comunali Dem.

Dicono: “Non eravamo tranquilli dopo la decisione del Consiglio di Stato di revocare la delibera di Giunta riguardante la chiusura dell’asilo nido Magnolia. Non lo eravamo perché sappiamo con che Amministrazione abbiamo a che fare e sapevamo che, una ripicca, sarebbe stata dietro l’angolo, anche se ci auguravamo che dal Comune ci fosse il rispetto, se non delle famiglie, quantomeno delle decisioni della magistratura. Purtroppo così non è stato, perché se uno è sceriffo, lo vuole essere fino in fondo. Nella giornata di oggi, hanno iniziato a circolare mail che confermano quanto ci aspettavamo” dichiarano in un comunicato stampa Patrizia Lissi, Stefano Legnani, Stefano Fanetti ed Eleonora Galli.

E ancora: “Nelle comunicazioni pervenute alle famiglie, emerge, infatti, prima di tutto, che all’asilo Magnolia non ci sarà una cucina interna e che la selezione del personale educativo ed ausiliario avverrà solo al termine della procedura in corso, come primo deterrente, per minare la continuità educativa e spingere le famiglie a non iscrivere il proprio bambino in via Passeri. Inoltre, applicando alla lettera il regolamento che prevede l’iscrizione nel mese di aprile, non ci sarà alcuna riapertura delle iscrizioni per i bambini non iscritti ad anni precedenti, almeno fino a novembre. Peccato che, ad aprile, le iscrizioni al Magnolia non esistevano, in quanto avrebbe dovuto essere chiuso”.

“Pura follia – proseguono – Una presa in giro in piena regola da parte dell’Amministrazione e del Comune, dirigente del Settore servizi educativi compresa, ai danni delle famiglie, colpevoli del “gravissimo” fatto di aver osato interferire nelle decisioni di chi ha il potere. E quando i sudditi hanno il coraggio di alzare la testa, volendo essere considerati come cittadini, vanno subito rimessi al loro posto. Ecco quindi la reazione dei potenti: solo formalmente, si sta adempiendo all’Ordinanza del Consiglio di Stato, ma si sta scoraggiando o addirittura impedendo, con decisioni inaccettabili, l’effettiva iscrizione al nido. La continuità educativa è uno degli aspetti sottolineati dal Consiglio di Stato. Una pagliacciata, che conferma ancora una volta lo stile di questa Amministrazione, ferma sulle proprie posizioni, vendicativa, irrispettosa verso i cittadini. L’iscrizione al nido venga riaperta, non solo per i 13 bambini che avrebbero potuto frequentare l’ultimo anno (numero che tra l’altro smaschera le bugie di Rapinese sul numero di frequentanti del nido, che è sempre stato pieno, per un totale di 32 bambini), ma per tutti. È evidente la presenza di famiglie che avrebbero scelto quel nido, se solo non fosse stata decisa la chiusura”.

Sulla stessa linea la nota diffusa da Svolta Civica: “Sapevamo che Rapinese avrebbe reagito con spirito vendicativo alla decisione del Consiglio di Stato riguardante la chiusura dell’asilo nido Magnolia. E così è stato. Ripicca pura. All’asilo Magnolia non ci sarà una cucina interna e la selezione del personale educativo e ausiliario avverrà solo al termine della procedura in corso con evidente pregiudizio con la continuità educativa”.

“Inoltre, applicando alla lettera il regolamento che prevede l’iscrizione nel mese di aprile (quando non era possibile iscriversi), non ci sarà alcuna riapertura delle iscrizioni per i bambini non iscritti ad anni precedenti almeno fino a novembre. Noi siamo al fianco delle famiglie e per il rispetto della legalità. La città non può essere governata con l’astio ed il rancore”.

E’ intervenuta anche la consigliera della Lega a Palazzo Cernezzi, Elena Negretti: “Amministrare adeguatamente una città certamente vuol dire, tra l’altro, tenere in giusta considerazione la disponibilità economica del Comune e gli equilibri di bilancio. Fermo restando questo indiscutibile presupposto, amministrare vuole dire soprattutto preoccuparsi di coltivare quei valori e quegli interessi che trasformano una generica popolazione in una Comunità basata sul futuro dei nostri figli e nipoti. Il caso dell’asilo “Magnolia”, al di là della significatività della sentenza del Consiglio di Stato, ci fa bene comprendere come, ancora una volta, il sindaco e la sua giunta, considera le aspettative dei suoi concittadini. Sono a fianco di chi sta lottando per proteggere il nostro futuro e invito quanti ad oggi disinteressati dal tema ad occuparsene poiché, come ampiamente dimostrato in diverse occasioni, non sappiamo ancora a chi toccherà la prossima volta. Ma sappiamo che accadrà e ancora una volta sarà tardi per tornare indietro…”.

Intervenuti poi anche i sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno scritto all’assessore e vicesindaco Nicoletta Roperto e ai dirigenti competenti: “Con la presente le Scriventi OO.SS FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato che in data 5/7/2024 ha sospeso l’applicazione della delibera di Giunta Comunale n.66/2024 in considerazione, tra l’altro, del diritto alla continuità educativa dell’utenza, chiede il mantenimento dell’intera compagine lavorativa comunale – personale educativo, ausiliario e di cucina- presso il Nido Di Via Passeri (con esclusioni di eventuali richieste individuali del personale, come da consuetudine)”.

Como, i genitori alla dirigente: “Ci faccia iscrivere i figli al nido Magnolia, rispetti famiglie e Consiglio di Stato”

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13 Commenti

  1. Al tuttologo consiglio di immergersi all apertura ormai imminente della piscina Sinigaglia e schiarirsi le idee …oltre a farsi un bagno d umiltà …
    Un vero disastro !!!

  2. Rapinese Sindaco persegue nella sua scelta politica. Vuole chiudere l’Asilo Magnolia e troverà tutti gli orpelli burocratici per chiuderlo indipendentemente dalla sentenza del Consiglio di Stato. La battaglia delle famiglie dovrà continuare fino a quando non troveremo un altro Sindaco. Non ha ormai importanza che sia di destra o di sinistra o civico, basta che non sia Rapinese.

  3. Non si era mai vista, a Como, un’amministrazione muoversi con tanta cattiveria. Mai.
    Ma, davvero questa città vuole tutto ciò?
    Davvero al giornale della città sta bene così?
    Davvero siamo sprofondati in questo abisso?

  4. Esiste una trasmissione che si chiama Report su Rai3 forse è il caso di denunciare la cosa a loro, magari sono più celeri e interessati e tutelare le persone, al contrario dello Sceriffo e della sua Dirigente Luciani.
    Oltre a Report suggerirei anche il Gabibbo!!
    Rapinese se lo conosci lo eviti!!!
    #rapiout

  5. Non mi stupirebbe se sindaco ad amministrazione (anche se non esiste proprio una amministrazione, esiste un solo soggetto che decide ed una serie di persone che fanno quello che gli viene detto di fare) attuassero ripicche o giochetti per vanificare la decisione del consiglio di stato.
    Interpretano il loro ruolo come una lotta continua nei confronti degli “altri”.
    Rapinese inoltre non ha un carattere che gli permette di riconoscere i suoi errori e provare a rimediare. Lui ritiene di sapere tutto lui.
    Prevedo una continuazione di questa storia molto brutta….

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