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Il comasco Giovanni Sallusti si è dimesso da portavoce del ministro dell’Istruzione Valditara

Il governo Meloni perde (anche se non del tutto) un comasco, benché non in un ruolo politico ma in uno di quelli essenziali dietro le quinte. Annunciate ieri, sono ufficiali da oggi le dimissioni di Giovanni Sallusti dall’incarico – assunto soltanto nel novembre scorso – di portavoce del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il motivo? Nero su bianco la nota ufficiale parla di “motivi personali e famigliari”. Almeno ufficialmente, quindi, nessun caso politico, sebbene la comunicazione di Valdtara – ad esempio sul caso del pestaggio davanti al liceo di Firenze con la successive parole durissime del ministro contro la circolare diffusa dalla preside della stessa scuola – sia stata al centro di roventi polemiche. La nota, però, rimarca che Sallusti “continuerà a collaborare come consigliere del Ministro”. Immediatamente dopo l’addio al ruolo precedente, ad ogni modo, il giornalista comasco è tornato a firmare regolarmente per il quotidiano Libero.

Comasco, classe 1983, nipote di Alessandro Sallusti, debutta a Libero nel 2007, è stato poi penna di punta negli anni dell’Ordine (prima diretto da Sallusti senior e poi da Mauro Migliavada) e de Il Giornale. Quindi torna a Libero. E’ stato anche fondatore e direttore del quotidiano online L’Intraprendente e autore nel 2020 del volume “Politicamente Corretto – La dittatura democratica” (Giubilei Regnani). Negli ultimi anni con la sua agenzia Eiden si è occupato di consulenza politica. Ha lavorato per numerosi politici per tutti gli schieramenti da Giorgia Meloni fino alle ultime comunali comasche quando è stato consulente di Barbara Minghetti.

Il pestaggio degli studenti e il ministro che stronca la preside. Civitas: “Valditara senza vergogna”

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