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“Il diabete teme chi fa sport”. Al Sociale, il ruggito dei Lions e l’invito a una vita più sana

“Si stima che entro il 2040 saranno 642 milioni le persone malate di diabete in tutto il mondo. Si tratta di una vera e propria pandemia che sempre più spesso riguarda i più piccoli. Nello specifico, in Italia sono 4 milioni i diabetici di cui un milione non sa di essere affetto da questa malattia”.

Così il Presidente dell’Ordine dei medici della Lombardia, Gian Luigi Spata, ha delineato il quadro globale dell’emergenza diabete, oggetto del convegno “Storie di atleti e stili di vita”, evento promosso e organizzato da Lions Club Como – Plinio il Giovane e moderato dalla giornalista Francesca Guido, che si è tenuto questa sera presso la Sala Bianca del Teatro Sociale

Prevenzione, comunicazione, diagnosi e terapia sono state le parole chiave dell’incontro: necessità su cui ha insistito particolarmente Rosanna Jemoli, cardiologa e membro del Club, che ha introdotto la serata. 

Specialmente il bisogno di fare informazione e l’opera di sensibilizzazione sono emersi come requisiti essenziali nella lotto contro il dilagare della malattia

“In provincia di Como ci sono 30mila pazienti diabetici, di cui l’1% non sa di soffrire di questa condizione – ha commentato il dottor Giuseppe Carrano, in apertura di lavori – è necessario rendere più fruibile il percorso di cura, attraverso incontri e nuove forme di comunicazione”.

A presentare l’azione di prevenzione e diagnosi è stata Amelia Locatelli, ex assessore del Comune di Como, medico e rappresentante di Cultural Frame of Food, associazione che si batte per una migliore cultura della sana alimentazione nelle scuole comasche.

“Dai dati riferiti a 817 bambini nelle scuole del territorio abbiamo riscontrato già attorno a 4 o 5 anni di vita ci sono degli squilibri nutrizionali con il 17,9% delle Bambine e il 24% dei bambini sovrappeso” ha spiegato Locatelli.

Filo rosso del convegno, incentrato sulla promozione di buone abitudini per prevenire l’insorgere di malattie cardiovascolari, è stato lo sport.

Numerosi gli atleti presenti, diversi dei quali diabetici, che hanno raccontato la propria esperienza di convivenza con la malattia o, più semplicemente, hanno hanno condiviso l’importanza che il ruolo di una corretta alimentazione svolge nella performance sportiva.

Hanno preso la parola, Giulia Giudici, esperta di equitazione e diabetica dalla tenera età, Leo Callone,  nuotatore di gran fondo soprannominato “Il Caimano del Lario” , Roberto Spata, velista e direttore sportivo di Yacht Club Como, Serena Mossi e Greta Parravicini, campionesse della Canottieri Lario, Carlo Alberto Ludi, direttore sportivo del Calcio Como, Michele Evangelisti, ultratrailer, Beatrice Comitti, giovane noutatrice agonista di Cernobbio affetta da diabete e Gigi Bellaria, esperto di nordic walking.

Il convegno è stato fortemente voluto da Lions Club Como Plinio il Giovane.

A livello internazionale, infatti,  i Club Lions di tutto il mondo hanno scelto il diabete come principale causa d’azione da contrastare tramite l’educazione delle comunità, iniziative e programmi per migliorare la vita delle persone che convivono con questa condizione.

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