Riceviamo e pubblichiamo la mail di un lettore, Andrea Comotti, che propone al sindaco di Como, Alessandro Rapinese di posticipare l’accensione dei riscaldamenti in città esattamente come ha fatto il Comune di Milano (al 29 ottobre). Como, secondo il decreto ministeriale, cade nella “Zona Climatica E” che prevede ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile. In effetti, date le temperature e i costi energetici, ovviamente al netto di valutazioni diverse, l’ipotesi non parrebbe così fuori luogo.
Ecco la missiva inviata alla redazione:
Como, 19 ottobre 2022
OGG: ACCENSIONE RISCALDAMENTO POSTICIPATA
Gentile Sindaco,
Viste le previsioni meteo, che ne dice di posticipare di una settimana l’accensione del riscaldamento sul territorio comunale, così come ha deciso Sala per Milano? Ne gioveremmo tutti, sotto ogni punto di vista!
Cordiali saluti,
Andrea Comotti
AGGIORNAMENTO (17.00): intanto è notizia di oggi che Varese ha posticipato l’accensione dei caloriferi al 31 ottobre.
13 Commenti
Giusto posticipare obbligatoriamente al 29 (se non metti la regola nessuno lo fa…).
Se mettessero i dipendenti lunedì e venerdì in Smart Working si avrebbe un risparmio enorme, chiudendo gli impianti ben 4 giorni alla settimana.
Le aziende sicuramente.
I dipendenti invece si sobbarcherebbero due giorni in più di riscaldamento a settimana
Non è obbligatorio accenderli.
Ma c’è bisogno un’ordinanza per non accendere se fa caldo?
A parte che è un falso problema: se fa caldo, il termostato non scatta.
Ma comunque in generale penso nessuno abbia voglia di spendere soldi, se non necessario.
Piuttosto che controllino gli uffici pubblici.
Davvero!!
Mi sembra senz’altro una decisione di assoluto buon senso
Posticipare è sacrosanto viste le temperature ma poi chi sta guadagnando miliardi e miliardi di euro dovrebbe rinunciare alla INDIGESTIONE e quindi NON SI FARÀ…. NULLA.
BENVENUTI IN ITALIA.
be’ conosco amministratori di condomini che hanno invece applicato la regola delle 6,5 ore quotidiane per anticipare accensione al 15/10/2022
Sì, figuriamoci, in Italia, con il Pubblico Impiego? Proprio oggi ero in attesa in ufficio pubblico della nostra città e ho sentito una dipendente lamentarsi del fatto che, non potendo ancora accendere i riscaldamenti, nella sua stanza si “gelasse”.
Questa è gente che, non solo vuole i caloriferi accesi sempre, ma che li terrà a temperature ben sueperiori ai fatidici 19 gradi, con buona pace del nostro pianeta che sta morendo.
E lo dico con cognizione di causa perchè per lavoro mi capita spesso di entrare in uffici pubblici nei quali si muore, letteralmente di caldo e di trovarvi all’interno impiegati avvolti in sciarpe e cappotti, come se fossero in Siberia.
Ovviamente, nel frattempo, dalla finestra vedevo la gente in strada in maniche corte e, alcuni, in pantaloncini.
Beh forse prima di criticare potresti farti un giro fra gli Uffici di Palazzo Cernezzi, così ti potresti rendere conto di quanto sono mal messi, sotto tutti i punti di vista.
Fatto più di una volta, sono sicuramente mal messi, ma questo non c’entra con il fatto che anche lì, solitamente, i riscaldamenti vengano utilizzati in maniera esagerata e non necessaria.
Ahahah le allucinazioni!
Caro Andrea Comotti, ottima idea, ma l’ha rubata sicuramente al Rapi