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Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay
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Il marchio della moda di lusso chiude (anche) la sede in Lombardia: 30 posti di lavoro in bilico

Il marchio di lusso Woolrich entra in una fase di ristrutturazione strategica guidata dalla nuova proprietà, il gruppo torinese BasicNet (che include Kappa, K-Way, Superga). La decisione più rilevante è lo spostamento della sede centrale da Bologna a Torino, un’operazione che coinvolge in totale 139 dipendenti, inclusi i lavoratori della sede di Milano.

BasicNet definisce la mossa una “scelta strategica” per il rilancio del brand, ma l’impatto occupazionale è significativo, specialmente per le famiglie lombarde e emiliane.

Conseguenze in Lombardia: la sede di Milano chiude

La riorganizzazione di Woolrich colpisce direttamente la Lombardia.

Dei 139 dipendenti coinvolti nel trasferimento, una parte proviene dalla sede di Milano (i restanti 109 da Bologna). La chiusura della struttura milanese e il trasferimento coatto a Torino rappresentano una sfida complessa per il personale in Lombardia.

BasicNet, guidata dai fratelli Boglione, parla di “sinergie” necessarie per la crescita e assicura il mantenimento dei posti di lavoro in Italia. Tuttavia, per i dipendenti di Milano, lo spostamento forzato in Piemonte è visto come un “incubo” dai sindacati.

Sindacati in stato di agitazione: “Un incubo per 139 famiglie”

Le sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno reagito duramente all’annuncio, definendo il trasferimento una scelta “azzardata che distrugge 139 famiglie” e che “impatterebbe enormemente il livello occupazionale” di Bologna e Milano.

I rappresentanti dei lavoratori sottolineano il paradosso per i dipendenti che in passato avevano rinunciato a bonus per sostenere l’azienda e che ora sono costretti a “fare i bagagli”.

I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e chiedono un confronto urgente con le Regioni e le Città Metropolitane coinvolte (Bologna, Torino e Milano) per trovare soluzioni alternative e salvaguardare l’occupazione.

La promessa di BasicNet: tutela per chi non può trasferirsi

BasicNet riconosce che “non tutti i dipendenti potrebbero essere in condizione di spostarsi”. Per chi non accetterà il trasferimento a Torino, la società assicura:

  • Soluzioni economiche appropriate.

  • Tutele previdenziali come la NASPI (indennità di disoccupazione).

  • Tempi adeguati e condivisi con le organizzazioni sindacali.

L’Amministratore Delegato Lorenzo Alessandro Boglione afferma che BasicNet farà “tutto nel rispetto delle procedure” per accogliere i dipendenti nella “grande famiglia” del gruppo.

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