Lo scorso 21 settembre la decisione della giunta del sindaco Alessandro Rapinese: addio a Città dei Balocchi e la nascita di Natale a Como. All’atto pratico l’esecutivo ha spacchettato il bando unico per la gestione degli eventi di dicembre e gennaio in più gare. In attesa della pubblicazione dei documenti, nei giorni scorsi abbiamo già potuto anticipare diversi elementi. La ratio del provvedimento è questa: Albero, casette, luci nelle vie (con l’elenco), obblighi per i vincitori: come sarà “Natale a Como”. Se i Balocchi dicono addio al capoluogo è anche vero che hanno trovato molte porte spalancate: Cernobbio, Menaggio, Erba e Cantù (qui le cronache).
Intanto la ex candidata sindaco del centrosinistra, la consigliera Barbara Minghetti (Svolta Civica), questa sera ha portato, durante le dichiarazioni preliminari, la vicenda all’attenzione del Consiglio comunale di Como. “Vorrei riprendere il discorso della Città dei Balocchi – ha detto – cioè non l’abbiamo mai fatto in questa sede, ne abbiamo parlato a lungo in campagna elettorale e ne abbiamo letto qualcosa in questi giorni sui giornali”. Quindi ha sottolineato: “In ogni caso, indipendentemente dalle visioni di ognuno e dalle discussioni che abbiamo fatto anche in campagna, credo che sia una storia importante, una storia di tanti anni di questa città, una storia che può avere dei lati positivi, dei lati negativi, delle criticità che abbiamo evidenziato, ma sicuramente è una storia che ha portato Como a essere conosciuta, che ha portato il Comune a non avere spese per gli eventi natalizi, una storia di impegno, di lavoro, di riconoscibilità. Adesso ci aspetta un nuovo percorso e sicuramente è importante che ci sia una regia unica, perché se no diventerebbe una cosa spezzettata per la città e non credo sia questo l’intento”.
Quindi sulla decisione dello spacchettamento: “Mi sono domandata se il fatto di fare un bando unico, con un monomandatario, o diversi bandi sia positivo sia positivo o negativo. Come sempre, per certi versi, può essere positivo sulla concorrenza, sul fatto di avere operatori esterni, mettendoli in contrasto e avendo proposte migliori. Ma soprattutto c’è un rischio, come sempre in queste manifestazioni ci sono attività che “prendono” e altre che sono più in perdita. Quindi il rischio di farle divise può portare a una discrepanza importante, a valorizzare quelle più commerciali e invece penalizzare quelle più culturali. La domanda dunque è: quando ci saranno i bandi? Perché è quello che potremo vedere e valutare, visto che in fondo manca un mese e mezzo alla manifestazione di Natale”.
9 Commenti
Aspetta un po’ ancora e vedrai quante adesioni al bando. Oramai di liberi ci sono rimasti il mago Arturo e gli zampognari di Mercatello sul Metauro.
Un articolo in cui si cita Minghetti e nessun commento di Gelindo ??? Sono preoccupato…
Con tutti i cantieri che ci sono a Como ha il suo bel daffare.
Visto che c’è la crisi salterei tutto. Che i commercianti provvedano loro.
Un Natale sabbatico non guasta, si purifica un po la città. Andrea Leoni, prima di dire che è un flop, abbia almeno la cortezza di aspettare, prima di giudicare…..
Già. Soprattutto per i commercianti, senza clienti niente incassi, niente pandoro in tavola, e grande purificazione dell’apparato gastrointestinale. 😉
Como turistica ad anni alterni.
Sarà un flop.
Più che una regia serve un tavolo. O meglio. Un tavolo di regia.