Che il Salone dell’Auto, dopo cinque edizioni di successo, traslochi da Torino, terra madre dell’automotive, a Milano è stato una novità quantomeno dirompente.
E Como non può rinunciare alla possibilità di essere coinvolta in un’edizione 2020 tutta lombarda, soprattuto quando all’Assessorato al Commercio c’è Marco Butti, fautore di una collaborazione (al momento in fase preliminare, ma con presupposti positivi) con l’organizzazione dell’evento internazionale di automobilismo.
Ma altre città -come Monza e il suo autodromo, in primis- hanno mostrato uguale interessamento.
ComoZero ha parlato con l’assessore per capire come questa collaborazione si tradurrà nella pratica e, soprattutto, se Como ha i cavalli motore per competere con altre città lombarde.
Assessore, stiamo portando il Salone dell’Auto a Como?
Vorrei sottolineare come non vogliamo sostituirci a Milano. Ho ricevuto poco fa la risposta della referente di Parco Valentino a una nostra offerta di collaborazione inviata d’accordo con l’assessore Gentilini. Confermano l’interesse a lavorare insieme per l’edizione dell’anno prossimo.
All’atto pratico, cosa ci aspetta?
Al momento siamo ancora in una fase preliminare ma i primi incontri saranno alla fine dell’estate quando definiremo tutti i dettagli della collaborazione. L’idea è mettere a disposizione Como e diverse sue piazze per delle mostre ed eventi diffusi. Si tratta di un campo in cui il Distretto del commercio ha una certa esperienza pregressa, tra Orticolario, Miniartextil e il Giro d’Italia.
In che modo la città verrà coinvolta? Si replicheranno le vetrine in rosa allestite per il Giro?
No, sarà piuttosto una festa dell’auto su scala diffusa che coinvolga il Distretto del commercio e il tessuto di albergatori per fare rete con l’organizzazione del Salone. Il numero di visitatori a Como cresce anno su anno. Visto anche il periodo in cui cade la manifestazione, a giugno 2020, chi visita Como potrà anche andare a vedere l’esposizione principale a Milano. Sarà l’occasione per misurarci con un altro evento di proporzioni internazionali.
Anche Monza, con la sua tradizione storica nel campo automobilistico e con il suo autodromo, ha mostrato interessamento. Como ha i numeri per competere?
Monza ha l’autodromo, noi abbiamo una stupenda vetrina di bellezze paesaggistiche. Non a caso Porsche ha scelto di festeggiare i 70 anni sul lago di Como. Non dimentichiamoci poi che il comasco Alessandro Angelone è presidente di Confartigianato Motori. Alcune aziende locali producono componentistica per automobili. Insomma abbiamo tutti i numeri per prendere parte all’evento su tanti fronti.
Come valuta il passaggio del Salone da Torino a Milano?
Non entro nel merito delle scelte prese dall’amministrazione di Torino. Sono però dell’idea che questo tipo di eventi vadano coccolati e custoditi gelosamente. Mi auguro che a Como questo evento, questa opportunità unica, siano benvenuti, indipendentemente dal colore e dagli schieramenti politici.
Le prossime tappe della collaborazione, quali sono?
Verosimilmente ci incontreremo con i referenti del Salone all’inizio dell’autunno per svolgere un sopralluogo e poi pensare a come lavorare insieme in vista dell’edizione 2020. Stiamo scaldando i motori.
L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.