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Il sindaco di Laglio: “I parcheggiatori, poveri cristi. Chi entra nelle case non è nero”

Giusto ieri davamo conto della dichiarazioni del direttore della Caritas di Como, Roberto Bernasconi, riportate dal quotidiano “La Stampa” rispetto alla città divisa in due che – a suo modo di vedere – rischiano di creare le varie ordinanze contro questuanti, mendicanti e artisti di strada emanate da Palazzo Cernezzi. Quasi un “esperimento sociale”, per Bernasconi, volto a realizzare una Como tutta a lustrini (“Quella del centro blindato, la città di George Clooney, del lago, dei turisti e della boutique”) e poi l’altra Como “quella fuori dalle mura”.

Dichiarazioni forti, insomma, che – casualmente o meno – si intersecano anche sulla situazione documentata da ComoZero dei cosiddetti “parcheggiatori abusivi”, attivi particolarmente in viale Varese ma non soltanto, nei confronti dei quali l’assessore alla Sicurezza, Elena Negretti, ha preannunciato un prossimo pugno di ferro per “riportare ordine e legalità”.  

Ebbene, su entrambi i temi (e certamente anche per il riferimento alla “città di George Clooney” di Bernasconi) oggi riportiamo la posizione del sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, comune dove come ampiamente noto l’attore ha dimora da molti anni.

Ma non è tanto quello il cuore della riflessione del primo cittadino (originariamente pubblicata come commento all’articolo sulla Como “capitale dei divieti”) del paese rivierasco, quanto – piuttosto – una denuncia di “razzismo strisciante” e una sostanziale contestazione degli strali contro i parcheggiatori extracomunitari che – rispetto al più generale fenomeno dei mendicati – secondo Pozzi “non rappresentano l’aspetto più pressante del problema”.

Di seguito, pubblichiamo integralmente il commento originariamente scritto a ComoZero dal sindaco di Laglio.

Il fenomeno dei mendicanti a Como è antico e a dire il vero gli extra comunitari (i neri per intenderci ) che, quasi sempre, si propongono con garbo e senza particolare insistenza, non rappresentano l’aspetto più pressante del problema. Del resto, meglio (seppur umiliante) elemosinare che spacciare.

La nostra società è ricca e sta alla nostra sensibilità, e per chi è credente in all’applicazione del proprio credo religioso, farsi carico dei più poveri. Il fenomeno dell’immigrazione va certamente gestito dalla “politica” italiana e europea ma, nel frattempo, sta alla nostra sensibilità e generosità farsene carico.

C’è in giro un’area di razzismo strisciante, di cattiveria diffusa che contrasta con l’immagine di “italiani brava gente” tradizionalmente dipinta.

Ti entrano in casa ad ogni ora del giorno e della notte (e non sono neri) e si vanno a sanzionare poveri cristi che questuano in Viale Varese…

Concordo in toto con le osservazioni del Direttore della Caritas, Roberto Bernasconi, solo eviterei (esempi alternativi se ne possono trovare a iosa) di identificare con George Clooney quel mondo superficiale tutto lustrini e spensieratezza. Se c’é qualcuno che del problema dei diritti degli ultimi si è fatto carico (in quell’ambiente) è proprio lui.

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5 Commenti

  1. Forse è il caso di precisarlo una volta per tutte: le persone (nere, gialle o verdi che siano) che in viale Varese indicano i posti liberi (blu, a pagamento e pure caro) e poi chiedono qualche spicciolo NON sono parcheggiatori abusivi. Questi, infatti, sono coloro che si inventano gestori di un parcheggio pubblico libero, chiedendo soldi per consentire la sosta in quell’area o, più furbescamente – come mi è capitato di sentirmi dire – chiedono un paio di euro per tenerci d’occhio l’auto affinché nessun malintenzionato possa avvicinarsi e magari fare un danno. La differenza è sostanziale, netta. Da un lato c’è al massimo uno scocciatore in qualche modo ti fa un favore e chiede in cambio due euro, dall’altro c’è qualcuno che truffa te e lo Stato (alcuni rifilano anche false ricevute!!!) e si permette anche delle minacce. Alla stessa stregua dovremmo dare dei facchini abusivi o dei falsi assistenti alla persona a coloro che nei parcheggi dei supermercati si offrono di aiutarci a svuotare il carrello o a riportarlo al deposito.
    Male che vada possiamo dare loro degli scocciatori, degli accattoni, ma l’abusivismo è altro; la vendita di merce senza licenza o contraffatta per esempio; questa sì va combattuta.
    E comunque, è vero che quelli che “entrano” in casa non sono neri. Lo dico per esperienza diretta: ieri sera ce ne siamo trovati due in giardino, che perlustravano il perimetro della casa (Como, zona San Rocco). Alti, massicci, bianchi e parlanti una lingua dell’Est europeo. E questi sì che fanno danni, anche perché se trovano è facile che ti menano pure. Questi sì che sono un problema per la sicurezza.

    Usiamo il buonsenso e diamo la giusta dimensione ai fenomeni, che è meglio.

  2. In un Paese dove il 16% del PIL è evaso senza che nessuno abbia molto da dire, essere eccessivamente “fiscali” con chi raccatta qualche Euro cercando di rendersi utile, è assai curioso.
    A volte mi chiedo se questo “cattivismo” contrapposto al tanto biasimato “buonismo”, sia causato da “razzismo strisciante” o solo dalla frustrazione di chi, a causa della crisi, vede i primi sempre più inavvicinabili e gli ultimi sempre più vicini.

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