Ieri, 30 giugno, è stato l’ultimo giorno di lavoro per i 60 dipendenti della fabbrica di cioccolato di Intra, gestita da 25 anni dalla multinazionale Barry Callebaut, con sede a Zurigo.
Si sperava in un epilogo diverso, che non c’è stato, dopo che di recente erano stati concessi tre mesi di proroga, dopo un incontro al Ministero, per provare a intercettare un possibile compratore.
E così si chiude un’epoca: lo stabilimento, prima di proprietà di Nestlé e poi di Barry Callebaut, si ferma. Commozione e lacrime tra i dipendenti nel loro ultimo giorno di lavoro.
I motivi, spiegati dalla multinazionale con sede in Svizzera, “sono dovuti ai limiti del sito di Intra, che è arrivato al massimo della sua produzione e che offrirebbe pochi margini di crescita e difficoltà logistiche”.
Una fabbrica collocata proprio in centro che, caratteristica unica, invadeva le strade con un inconfondibile profumo di cioccolato
Ora per i lavoratori scatteranno ferie e ammortizzatori sociali. Chiari i sindacati a partire dalla Fai Cisl. “Purtroppo il fatidico 30 giugno è arrivato e colleghe e colleghi della Barry Callebaut si sono ritrovati per un’ultima assemblea. Restiamo con l’amaro in bocca, abbiamo continuato a produrre fino all’ultimo giorno e ci portiamo a casa solo tanto rammarico. Alla fine, l’obiettivo aziendale è stato raggiunto. Dalle istituzioni locali e regionali, dopo le tante promesse, è arrivato solo silenzio. I saluti e gli ultimi abbracci sono strazianti. Abbiamo perso tutti. Non abbiamo più parole”.