Migliaia di contestazioni da parte delle ATS ai cittadini lombardi relative a prestazioni specialistiche, diagnostiche e farmaceutiche effettuate nel 2020 in esenzione ticket, in particolare per le esenzioni da reddito (E01, E02, E04, E05).
Il più delle volte sono indirizzati a persone che hanno agito in buona fede, seguendo indicazioni ricevute dal medico, dagli sportelli o dai canali informativi istituzionali, che oggi si vedono recapitare richieste di pagamento che sommano ticket, sanzioni, interessi e spese di procedimento, a distanza di anni e dopo una pandemia che ha già pesantemente colpito famiglie e lavoratori.
«Non è possibile scaricare sui cittadini la complessità delle norme e dei controlli – dichiara Salvatore Monteduro, Segretario UIL Lombardia –. In molti casi parliamo di famiglie a basso reddito, anziani, persone fragili che hanno utilizzato l’esenzione convinte di esserne titolari. Oggi si trovano di fronte a importi difficili da sostenere, per prestazioni effettuate nel pieno dell’emergenza sanitaria del 2020.»
La UIL Lombardia ha predisposto una nota operativa per le proprie strutture territoriali, per aiutare i cittadini a leggere correttamente i verbali, verificare gli importi richiesti e, se necessario, chiedere la rateizzazione nei tempi previsti. Accanto all’assistenza concreta, la UIL Lombardia pone con forza una questione politica e di sistema.
«Chiediamo a Regione Lombardia di intervenire subito – prosegue Monteduro – con un provvedimento legislativo specifico che apra una finestra straordinaria di regolarizzazione: i cittadini devono poter mettersi in regola pagando solo il ticket dovuto, senza sanzioni né interessi, con la sospensione dei procedimenti sanzionatori in corso. Allo stesso tempo va data la possibilità di regolarizzare anche gli anni successivi al 2020, dal 2021 ad oggi, sempre con il solo pagamento del ticket».
Ma il sindacato non si ferma qui e formula ulteriori richieste a Piazza Lombardia. In particolare si chiede che la Regione emani finalmente linee guida chiare e univoche per tutte le ATS che non riguardino solo i tempi e le procedure di controllo, ma prevedano anche una comunicazione semplice e accessibile ai cittadini sulle condizioni che danno diritto all’esenzione per reddito: cosa significa, ad esempio, rientrare nei requisiti dei codici E01, E02, E04, E05, quali soglie di reddito e quali componenti del nucleo familiare si considerano, con esempi concreti e informazioni facilmente reperibili sui siti istituzionali, negli sportelli, presso i medici di famiglia e le farmacie. Venga indicato espressamente l’utilizzo del termine massimo di 120 giorni previsto dal D.M. 11 dicembre 2009, per evitare che scadenze troppo ravvicinate rendano impossibile difendersi o chiedere assistenza. Siano semplificate e rese omogenee le procedure di contestazione sull’intero territorio regionale.
Qualcosa che la Uil guarda anche a livello nazionale: «Al Governo chiediamo di fare un salto di qualità – sottolinea Monteduro –. Oggi lo Stato ha tutte le banche dati fiscali e INPS per sapere se una persona ha diritto o meno all’esenzione. Non è più accettabile che sia il cittadino, da solo, a districarsi tra codici, soglie di reddito e autocertificazioni. Serve un sistema di esenzioni automatizzato, che informi direttamente le persone quando maturano i requisiti e quando li perdono, a partire proprio dalle esenzioni per reddito E01, E02, E04, E05. Meno burocrazia, più tutela.»
In attesa di eventuali modifiche legislative, UIL Lombardia invita i cittadini a non ignorare i verbali ricevuti e a rivolgersi alle strutture territoriali UIL per essere assistiti:
«Gli atti vanno presi sul serio – conclude Monteduro – ma nessuno deve affrontare da solo questi passaggi: la UIL è a disposizione per verificare i verbali, valutare la rateizzazione ed evitare ulteriori aggravi per le famiglie. La politica, invece, ha il dovere di correggere un meccanismo che, così com’è, rischia di trasformare un diritto alla cura in un percorso a ostacoli fatto di burocrazia, paura e conti salati a distanza di anni».