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“Ho lasciato il caos di Milano per vivere a Como, ora sono ostaggio dei ritardi dei treni”

Ritardi fino a tre ore, decine di treni bloccati o cancellati, persone sulle banchine della stazione a fissare i tabelloni luminosi senza sapere se, e a che ora, sarebbero arrivate a destinazione. Questa è la cronaca di un pomeriggio di fuoco per i pendolari di Trenitalia e Trenord a causa di un guasto agli impianti del nodo milanese avvenuto intorno a mezzogiorno, ora risolto, che ha mandato il tilt la circolazione per ore.

E, di fronte all’incertezza di quello che sarebbe successo, c’è anche chi ha deciso di alzare bandiera bianca e restare a dormire a Milano, come Fabrizio, nostro lettore. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti].

“Ero in ufficio e, nonostante sia abbonato, abbia scaricato l’App e avessi anche prenotato il posto a sedere sul TiLo delle 18.10, non mi è arrivato nessun avviso di questo guasto e di tutti i ritardi che si stavano accumulando – racconta – cosa di cui mi sono accorto solo una volta arrivato in stazione visto che la mail che mi avvisava del ritardo del mio treno mi è addirittura arrivata alle 18.40, mezz’ora dopo l’orario di partenza previsto. Eh sì che sono puntualissimi quando si tratta di mandare messaggi promozionali tipo ‘Vieni con Trenord alla Sagra della tinca ticinese”.

Da qui l’idea di fermarsi a dormire nel capoluogo per evitare un viaggio della speranza senza alcuna certezza: “Quando vengono cancellati i treni dei pendolari e si accumulano ritardi del genere, il primo treno utile viene preso d’assalto da tutti col rischio di rimanere a terra così, visto che ho un appartamento a Milano, ho deciso di dormire qui per evitare di arrivare a casa distrutto chissà a che ora – racconta – fino a dieci anni fa abitavo qui, poi sono scappato perché vivere a Milano è impossibile e sono venuto a Como, ma ho preferito tenere questa casa come punto d’appoggio, soprattutto quando ho appuntamenti presto al mattino e devo essere sicuro di arrivare puntuale, cosa che con i treni non è mai sicura”.

“Viaggiare su questa tratta è diventato complicato tanto che, anche se l’abbonamento annuale mi costa già 1.100 euro, ho aggiunto un supplemento di 200 euro per poter prendere anche il TiLo diretto a Zurigo con l’unico obbligo di prenotare il posto, cosa piuttosto comoda visto che è un treno preso d’assalto dai turisti pieni di valigie che mettono addirittura sui sedili e cosa che avevo fatto anche oggi – conclude Fabrizio – per questo mi sarei aspettato di essere avvisato in tempo utile dei problemi alla circolazione e non con una mail arrivata quando già ero da oltre mezz’ora in stazione”.

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3 Commenti

  1. Si spendono quasi 200.000.000.000 di pnrr e la situazione dei trasporti ferroviari è questa!!!
    Per non parlare delle tangenziali, quella ovest di Milano carissima a 3 corsie è un INFERNO, IL RACCORDO DI ROMA UN INCUBO….. E PER FINIRE I BUS URBANI DA DINENTICARE!!!
    SITUAZIONE ALLUCINANTE E DA ULTIMO MONDO.
    POI C’È CHI VUOLE IL PONTE SULLO STRETTO QUANDO IN SICILIA SI VA IN AEREO O TRAGHETTO!!! Poi c’è il discorso reti idriche e prevenzione alluvioni.
    POLITICANTI DA DIMENTICARE E BOICOTTARE.

  2. Beh, qualche giorno fa ho preso il Tilo delle 16.43, partito in ritardo di circa mezz’ora. Quando ormai ero a casa mi è arrivato il messaggio di Trenord che il treno delle 16.43 ancora non era partito… e, a seguire, il messaggio della partenza in ritardo. Utile, davvero!

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