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Intervista a Landriscina: “Finalmente libero, adesso parlo io”. Decathlon a Como, è fatta. Il grido di Sagnino: “Siamo soli”. Esce ComoZero Settimanale

Eccoci qui, nuovo giro e nuova corsa: pronto e in distribuzione l’ultimo numero di ComoZero Settimanale (qui dove potete trovarlo).

Apriamo con una lunga intervista al sindaco di Como, Mario Landriscina. La fine del mandato e le elezioni sono a un passo. Il primo cittadino parla, eccome se parla. Premette “ora sono libero” e poi un fiume in piena. Non anticipiamo nulla, è tutto sul settimanale.

Andiamo in via Regina nel parcheggio sorto nell’area ex-centro migranti: ecco che fine ha fatto.

 

Buona notizia per tutti gli amanti dello sport: l’annunciato arrivo di Decathlon in città, in via Cecilio, pare finalmente a un passo.

 

Rubrica “Io Sindaco”, voce ai cittadini in vista delle elezioni, in questo numero due volti noti: da una parte Tina Beretta dell’omonimo panificio del centro, aperto dal 1951, dall’altra invece Marilena Bianchi, regista delle compagnia teatrale “Le Quinte Abbondanti” del Teatro Nuovo di Rebbio.

Tema quartieri: in questo numero passiamo da Sagnino, dove i residenti ormai non credono più a nessuna promessa elettorale.

Pagina di lago:  facciamo un salto a Gravedona, precisamente alla “Salice Occhiali”, azienda storica che produce lenti dal 1919, oggi famosa in tutto il mondo.

Chiudono la cultura, gli appuntamenti e la vostra adorata enigmistica.

COMOZERO SETTIMANALE E DOVE TROVARLO: LA MAPPA DEI TOTEM

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3 Commenti

  1. Un amico dice sempre che i “vaffa” sono terapeutici per chi li manda e per chi li riceve. È troppo Signore il “buon” Sindaco per mandare qualche “vaffa” ma c’è da augurarsi che qualche sassolino dalle scarpe debba toglierselo. I giochetti di potere tra i partiti della coalizione, le critiche strumentali per ottenere qualche vantaggio su temi diversi da quelli trattati, i cortocircuiti tra interessi elettorali e concessioni amministrative, lo strapotere di qualche lobby cittadine che promette voti a destra e mai a manca; improponibili che i partiti hanno comunque proposto e riproposto come Assessori, ecc.ecc. Insomma, a Roma c’è un’espressione molto colorita per descrivere chi vuol comandare lasciando la responsabilità degli errori agli altri. Il “buon” Sindaco non la userà come non manderà “vaffa” a nessuno ma c’è da augurarsi che i sassolini dalle scarpe se li tolga tutti.

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