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Gerosa, mamma Ztl aveva ragione: “Felice, ma ho pagato un prezzo altissimo. Anche personale”

Intervista di Chiara Taiana

Comincia con questo articolo una lunga analisi sulla Como pre e post nuova Ztl: come sono cambiate le vie e le piazze, le abitudini e i panorami, gli spostamenti e i modi di vivere i luoghi.

Una rivoluzione, quella compiuta tra 2012 e 2017, che ha modificato davvero la città. Quasi sempre, in meglio. All’epoca della giunta Lucini fu la madre di tutte le Ztl (con il nume tutelare dell’allora assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino).

Oggi, a quattro anni di distanza dalla fine del mandato, l’ex assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità Daniela Gerosa può guardare con distacco e un pizzico d’orgoglio la rivoluzione di cui è stata artefice.

La decisione di ampliare la Ztl fu al centro di polemiche accesissime. Dopo quattro anni nessuno tornerebbe indietro, a maggior ragione con l’esigenza di spazi all’aperto per i locali dettati dalle normative anti-Covid. Si può dire ha avuto ragione.
Penso da sempre che lo spazio pubblico sia una risorsa preziosa da valorizzare e da restituire alla comunità. A suo tempo ho pagato un prezzo altissimo, anche a livello personale, per tutta la violenza polemica che quella decisione aveva scatenato. E questo nonostante i precedenti di piazza San Fedele o piazza Cavour, felicemente liberate dalle auto tempo addietro, dicessero che la direzione era quella giusta. Ma sono felice di aver portato avanti quella scelta e, soprattutto, di vedere che ora tutti ne possono godere i benefici.

Lo stesso successo, però, non si può dire della Ztl in piazza Roma.
È vero. Piazza Roma è un incompiuto, è uno spazio che deve ancora trovare un’identità ma che ora si trova a metà del guado. Serve coraggio e in questo, giusta o sbagliata che fosse, io rivendico di aver avuto una visione.

Perché, invece, la scelta di lasciare la ben più centrale piazza Perretta alle auto?
In quel momento, sulla base degli studi sul Piano del Traffico, quella zona non poteva fare a meno di parcheggi per i residenti. Oggi le cose sono probabilmente cambiate e ci sono delle alternative, se così fosse è un luogo che merita sicuramente di essere liberato dalle auto.

Cosa ne pensa dell’idea di ampliare la Ztl anche ad altre zone della città? Piazza De Orchi o Viale Geno, ad esempio.
Credo che ci voglia flessibilità. Ci sono zone, come viale Geno, che non ha senso chiudere completamente al traffico perché vengono vissute prevalentemente solo in alcune stagioni. Lo stesso si può dire di via Borgovico vecchia che potrebbe essere chiusa solo in determinati momenti. A Milano c’è un architetto, Demetrio Scopelliti, che sta trasformando alcune piazze periferiche con il semplice utilizzo di vernici: è un approccio flessibile, adattabile alle esigenze del momento e da cui si può sempre tornare indietro. Volete di nuovo le auto in via Garibaldi? Ci vuole un attimo a togliere la Ztl. Nulla è definitivo, ma ci vuole una visione.

Butti e Gervasoni: “I parcheggi in centro servono sempre”

E se la “mamma” delle Ztl realizzate tra il 2015 e il 2016 è soddisfatta del lavoro svolto, un parere diverso arriva dall’attuale assessore a Urbanistica e Commercio Marco Butti. “Bisogna scindere la tipologia di esercente – afferma – per i ristoratori le pedonalizzazioni e i tavolini fuori sono una boccata di ossigeno ora, ma questa situazione non era prevedibile nel 2016. I negozi invece non hanno bisogno di spazio esterno ma di parcheggi che devono essere fruibili vicino alla Convalle”.

Per quanto riguarda le singole piazze pedonalizzate, osserva: “Sono convinto della bontà dei lavori fatti in piazza Grimoldi e via Plinio, ma piazza Roma è stata gestita male e oggi è un’opera incompiuta. Si fa fatica a trovare alternative valide, tra l’altro è sempre stata inserita nei bandi per i mercatini ma nessuno ha mai aderito. Su piazza Volta sono scettico per la tipologia dell’arredo ma l’area pedonalizzata va bene. In prospettiva si deve lavorare su piazza Perretta e sulla cittadella sportiva a lago, che potrebbe essere pedonalizzata anche alla luce dei nuovi parcheggi al Gallio e all’ex Scalo Merci”.

E sulla proposta di pedonalizzare piazza De Orchi-Croggi? “Bisogna reperire posti auto per i residenti – spiega – sarebbe meglio una Ztl in viale Geno, ma deve essere pensata per evitare problemi a chi lavora sulla via oppure fare un accesso contingentato in base all’effettiva disponibilità di posti”.

Su questi temi sta lavorando l’assessore alla Mobilità Pierangelo Gervasoni, subentrato all’ex collega Vincenzo Bella un anno fa, anche ma non solo nell’ambito del nuovo Piano del Traffico in fase di studio. “Stiamo valutando con gli uffici se sia possibile spostare fuori dal centro storico i parcheggi gialli (dedicati ai residenti, Ndr) attualmente presenti in via Juvara e piazza Perretta – spiega Gervasoni – sono positivo in questo senso, stiamo facendo delle valutazioni ma credo ci siano delle alternative possibili così da riqualificare quelle due aree”.

E’ invece meno fiducioso per l’applicazione di una strategia simile in piazza De Orchi. “E’ oggettivamente più complicato perché quell’area della città è la più carente di posti auto – spiega l’assessore alla Viabilità – non possiamo semplicemente eliminare i parcheggi perché qualcuno sicuramente ne godrebbe ma altri, come i residenti, sarebbero in difficoltà. Dobbiamo dare loro un’alternativa”.

Il tema più spinoso resta piazza Roma sulla quale il sindaco Mario Landriscina puntò gran parte della campagna elettorale annunciando di voler riportare auto e parcheggi. “Sono i negozi a rendere le zone commerciali e lì non ce ne sono – commenta Gervasoni – Non ho risposte su questo tema perché è un problema di non facile soluzione. Serve far rivivere la piazza in altro modo”.

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Un commento

  1. Bisogna sfruttare i nuovi posteggi in arrivo (Gallio ad esempio) per togliere le auto da zone ultra centrali come piazza Peretta e le vie intorno alla ex-Banca d’Italia.

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