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Lega dei Ticinesi, intervista al ‘cattivissimo’ Lorenzo Quadri anti frontalieri: “La spesa a Como? Mai”

Pochi chilometri separano la Svizzera da Como. E la frontiera di Ponte Chiasso è sempre più attraversata nei due sensi. Tanti comaschi ogni giorno vanno a lavorare oltre dogana dove gli stipendi sono più alti rispetto all’Italia e altrettanti ticinesi arrivano a Como per sfruttare il maggior potere d’acquisto, ad esempio, nei nostri supermercati dove le targhe svizzere sono da sempre numerose. Sono realtà ormai consolidate a cavallo del confine. Così come i battibecchi che vanno dal folklore del carro attrezzi contro gli svizzeri indisciplinati proposto dal sindaco di Como Alessandro Rapinese, o le continue segnalazioni via social sugli italiani che parcheggiano in divieto oltreconfine, fino al dibattito continuo sul numero eccessivo di frontalieri che, sul fronte ticinese, vengono sovente indicati come la causa del depauperamento della forza lavoro locale. Superata la “ramina”, chi da sempre è sulle barricate per difendere il Ticino, è il deputato leghista Lorenzo Quadri.

“Credo convintamente in ciò che faccio – dice Quadri – Parlo di lavoro, economia e società a ragion veduta e voglio solo tutelare il Ticino. E, lo preciso subito, non sono mai venuto a fare la spesa a Como. Bisogna essere coerenti nei comportamenti con quanto si sostiene. Così come sono molti anni che non vado a Como, dove sono stato pochissime volte. Inoltre in genere attraverso poco il confine a Sud. Se mi sposto tendo a dirigermi verso Nord. Solo ogni tanto vado a Venezia ma lì ha pur sempre sede la Serenissima Repubblica di Venezia”, aggiunge con ironia.

E nonostante la lotta che ha ingaggiato con il sindaco Rapinese sugli automobilisti indisciplinati – solo pochi giorni fa Quadri ha postato su Facebook la foto di un’auto con targa italiana posteggiata malamente in un posto riservato alle smart – sarebbe ovviamente ben disposto a incontrare il sindaco di Como. “Sinceramente non lo conosco e non ho mai avuto modo di incontrarlo, ma visto che ci sono molti argomenti che legano i due territori, non ci sarebbero problemi”.

E allora iniziamo ad elencare i temi più caldi a cavallo del confine, a partire dal numero sempre crescente di frontalieri. “L’eccesso di questi lavoratori non può che nuocere a tutti e due. Si depaupera la realtà di entrambi. E come detto spesso, dei circa 80mila frontalieri, circa 52mila sono attivi nel terziario, settore dove in Ticino non c’è carenza. Solo il 15% è invece occupato in ambiti dove in Ticino c’è una reale necessità. Ecco perché dobbiamo ottenere una limitazione dei permessi G e prevedere clausole di salvaguardia per i nostri lavoratori”.

Ci sono però ambiti, come quello sanitario, dove l’Italia sconta una vera e propria fuga di personale in Svizzera perché attratti dai salari migliori. “In quel caso concordo sul fatto che ci sia una forte richiesta da noi – spiega Lorenzo Quadri – i frontalieri attivi nel settore sanitario sono circa 4-5mila su 80mila. Ci sono situazioni in cui la domanda è alta. E devo dire che le iniziative italiane per cercare di limitare la ‘fuga’ di cui sento parlare, dai bonus di confine a incentivi su affitti o altro, non mi pare possano funzionare. Anche perché altrimenti si dovrebbero stabilire degli incentivi veramente alti per essere alla pari con i salari che andrebbero a percepire in Svizzera. Comunque anche in questo caso su entrambi i lati del confine bisognerebbe invece lavorare per incentivare i nostri giovani a studiare certe materie e sul fronte italiano prevedere forse condizioni lavorative migliori”.

Infine, sullo smart working per i frontalieri (scaduto l’accordo in essere da parte italiana c’è la corsa contro il tempo per fare in modo che si stipuli una nuova intesa amichevole per cercare di stabilire – ad esempio – un limite individuato nel 40% di telelavoro), è categorico. “Non ha senso prevederlo anche perché in ambiti quali la sanità non è ovviamente fattibile mentre nei settori dove sarebbe ipotizzabile come nel terziario, non c’è bisogno”. E un ultimo passaggio inevitabile è riservato al carro attrezzi anti svizzeri. “Non si tratta di voler fare polemica con Rapinese. Mi sembra però un comportamento pittoresco. C’è un dato di fatto incontrovertibile: nel 30% dei casi una macchina con targa ticinese è guidata da un italiano, lo tenga a mente il sindaco di Como. Mentre se io a Lugano faccio una foto a un’auto in divieto con targa italiana, difficilmente alla guida troverò uno svizzero. Inoltre gli scorretti sono ovunque e vanno sanzionati in base alle regole che già esistono senza creare carri attrezzi dedicati”.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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20 Commenti

  1. Otto medici su dieci sono frontalieri, senza di loro quante probabilità il signorino avrebbe di scampare ad una grave malattia ? ………..

  2. Quadri è un rozzo… In fondo basta vedere la qualità dei suoi articoli pubblicati su quella coso (chiamarlo giornale sarebbe un insulto verso la categoria) dal nome “Il Mattino…
    È interessante vedere, poi, queste prese di posizioni da parte di un sedicente politico di un Cantone quasi sottosviluppato che senza i frontalieri esploderebbe e dove i leghisti sono stati i primi a spingere per la compressione salariale per tutti.
    Tessin ist nicht Switz!

  3. E’ raccapricciante! La Polizia (italiana o svizzera?) ha saputo mettere pace senza denunce?

    Ma se c’è un referto del Valduce…la Polizia non dovrebbe suggerire/convincere se denunciare o no…dovrebbe accogliere la denuncia.

    Il soggetto è pericoloso! Ci saranno state anche telecamere a quel distributore. Chissà che spavento tua moglie.

    Spero si possa far luce perché questo non è solo contro di te Roberto, ma tutti NOI ITALIANI che in quel momento rappresentavi per quel ticinese-razzista pronto a menare le mani…che va fermato! Prima che succeda ad altri!

    Altro che mettere pace senza denunce! Un solidale saluto.

  4. Buongiorno a tutti mi chiamo Roby.
    3 settimane fa sono andato a fare benzina a Pizzamiglio ero con mia moglie. Ho scelto la pompa dove rifornirmi quando è arrivato un ticinese a reclamare la ” sua” pompa, ho chiesto scusa ma in tutta risposto mi ha insultato pesantemente dicendomi italian de m…
    Ho chiesto spiegazioni e sono stato picchiato selvaggiamente pugni in faccia sfigurato che ancora oggi ho i dolori.(il tutto documento dall’ospedale Valduce di como)
    Intervenuta la polizia ( molto gentili) hanno saputo mettere pace senza denunce.
    Sarà anche un caso sporadico però questo è il pensiero degli svizzeri che fino a ieri facevano rifornimento a Como…..
    Medita Quadri medita

  5. “ nel 30% dei casi una macchina con targa ticinese è guidata da un italiano”.
    Vi siete dimenticati il NON.

  6. Ma perchè insistere nel dare spazio ad un soggetto del genere ? La migliore arma è ignorarlo. Lui provoca e gode nel vedere che la gente ne parla. Bisogna ignoralo !!! E’ evidente che ha problemi. Stia a casa sua e tutti contenti.

  7. Pur di non comprare in Italia, compra prodotti di qualità inferiore a prezzi maggiorati? Mah… A parte il personaggio pittoresco è evidente che in un mondo digitale e globalizzato i confini e i nazionalismi sono assolutamente anacronistici. Ho amici che lavorano in banche d’affari inglesi stando comodamente seduti in remote working a Palermo e Mantova. È l’innovazione principale che ci ha regalato il lockdown da Covid. Tuttavia anche se la tecnologia ci aiuta e i nostri giovani non hanno paura di confrontarsi in un mercato globale, ci saranno sempre i Quadri e le teste quadre che propongono una legge per salvaguardare la lingua italiana dai condizionamenti dell’inglese dopo essersi inventati il Ministero delle Imprese e del “made in Italy” rinominando l’italianissimo Ministero dello Sviluppo economico. Gli svizzeri hanno i loro Quadri e noi le nostre teste quadre. Cosa vogliamo farci? C’est la vie….. rinominato “è la vita” per difendere la lingua italiana. 😊

  8. scusate un appunto ma perchè dare spazio sui giornali a personaggi del genere, e non parlo solo di questo ma anche dei corispettivi italiani.
    Purtroppo il QI nel genere umano non è stato distribuito in modo uniforme ci sono stati Einstein, Leonardo, Michelangelo ma poi soprattutto oggi ci sono anche i leghisti.

  9. i peggiori “stupidi” sono coloro che per danneggiare gli altri danneggiano loro stessi. Complimentoni

  10. Ahahahaha si da un po’ troppa importanza a questo “personaggio” che ha come obiettivo il “divide et impera” che è tipico di chi di argomenti ne ha pochi altri. Si prende troppo sul serio.

    Non venga a fare la spesa, ma (purtroppo) non convincerà certo i suoi connazionali a fare altrettanto. Lo dica a loro di non venire a fare la spesa…! Cosa gli rispondono???? Mah.

    Ma non vada neanche a Venezia. E’ libero. Nessuno lo costringe ad avere a che fare con l’ Italia, mi pare. Ci fa molto piacere che stia bene/meglio a casa sua. Bravo, bravo, non si muova che ci piace così. Lo rispettiamo.

    Faccia studiare medicina ai giovani del suo paese.

    Chieda appuntamento a Rapinese, vediamo se, con questi presupposti, il nostro Sindaco riterrà opportuno riceverlo. Si metta in fila. Il nostro Sindaco è molto impegnato.

    Per le auto: chi la fa l’ aspetti…!

    Ahahaha bravi Bruno, Max ed Evaristo. Questi articoli divertono sempre. Sempre attuali in ogni stagione, sono “articoli e interviste-evergreen”.

    Ciaoooooo!

  11. L’ Ottusità e la chiusura mentale del ticinese medio ha pochi uguali nel mondo.
    Considerati “Terrun” dai loro connazionali svizzeri, molto più avanti di loro sul tema dei frontalieri, trattano da Terrun gli italiani che hanno alle spalle e non solo, le più grandi creazioni e istituzioni che sono alla base della civiltà occidentale.
    Mentre il Ticino, invero, tra i suoi plus può orgogliosamente annoverare contrabbando, bordelli e riciclaggio.
    Non solo attraversata la frontiera sud, il ticinese medio si comporta in Italia come se avesse la licenza di 007 : non di uccidere, per fortuna, ma di parcheggiare e infrangere il codice della strada come cacchio gli pare.
    Semplicemente ridicoli al pari dell’Huber di Aldo, Giovanni e Giacomo.

    1. Infatti Marzio! Chissà cosa pensano i Deutsch-Schweizer di lui. Sarebbe interessante saperlo!
      I suoi connazionali svizzeri-tedeschi sono d’accordo con le sue “dichiarazioni”? Sono informati? Mah.

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