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La battaglia del coprifuoco, fronte bipartisan Salvini-Bonaccini per spostarlo alle 23

Mentre è in composizione il nuovo decreto sulle riaperture scoppia la battaglia del coprifuoco.

Il documento è quello che entrerà in vigore dal 26 aprile e i contenuti di massima ormai sono noti per quanto non definitivi:

Riaperture, la bozza del decreto: date per bar e ristoranti, piscine e poi palestre. Cos’è il Certificato Verde

In queste ore però la tensione è alle stelle per l’orario del coprifuoco, oggi dalle 22 alle 5. E’ la Lega in primis a spingere per spostarlo avanti di un’ora, fino alle 23 per, ha spiegato il leader Salvini, permettere ai ristoranti di lavorare un po’ di più la sera.

Sempre Salvini ha spiegato che sia in Consiglio dei Ministri che in aula la Lega proporrà in accordo con sindaci, presidenti di Regione e associazione di categoria la riapertura delle attività, anche al chiuso (al momento si parla solo di ristorazione all’aperto) e appunto il coprifuoco un’ora dopo. Tra gli alleati il ministro degli Affari Regionali, l’azzurra Mariastella Gelmini ha frenato parlando di bisogno di gradualità e sottolineando come le 22 siano state ribadite dopo un confronto con il Comitato Tecnico Scientifico. “Il governo è fiducioso – ha detto a Rtl 102.5 – che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi”.

L’asse inatteso arriva invece dal Pd con il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che a SkyTg24 ha detto “L’unica cosa che avrei preferito era una flessibilità arrivando al coprifuoco alle 23 piuttosto che alle 22 perché nelle città ci si trasferisce tra Comuni per andare a cenare, il rischio è che alle 21 uno abbia già terminato per andare a casa”.

Di diverso avviso però il collega dem e presidente della Regione Lazio Zingaretti che ha dato l’ok alle 22.

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