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La chiesa a picco sul Lago di Como custode del leggendario dente di Federico Barbarossa

Tra antiche scalinate, vicoli e magnifici affacci sul Lago di Como, Brienno è un borgo che ha custodito – letteralmente, fisicamente – un pezzo di storia unico: un dente. Ebbene sì, nella chiesa a picco sul lago – vicino a cui si cela anche una magnifica ex filanda – di origine romanica dei Santi Nazario e Sauro – che dopo un massiccio restauro nel ‘600 ora si mostra in uno stile tipicamente barocco – la leggenda racconta che sia stato conservato per secoli un dente dell’imperatore Federico Barbarossa, rifugiatosi là dopo la sconfitta di Legnano.

Peraltro, all’interno della parrocchia a unica navata, sono conservati anche affreschi di Gian Paolo Recchi, due pregevoli vetrate dipinte nel XVI secolo e sull’altare maggiore una pala di Andrea de’Passeri, mentre sul sagrato della chiesa troviamo il Monumento ai Caduti, raffigurante un soldato alpino nell’atto di scagliare una pietra.

In particolare, il racconto tramandato nei secoli vuole che dopo una notte di ricche bevute l’imperatore si fosse incamminato tra le vie di Brienno finendo per inciampare lungo una stradina dissestata, cadendo in avanti e picchiando il volto per terra così forte da perdere un dente. Quel preziosissimo cimelio venne immediatamente raccolto dai suoi fedeli accoliti e protetto come reliquia conservata nei secoli successivi all’interno di una pergamena a sua volta riposta in uno scrigno di legno dorato della Chiesa dei Santi Nazaro e Celso.

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