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Attualità, Economia

La grande industria tessile di Como: al parlamento europeo una proposta per maggiore trasparenza e tracciabilità

Per il tessile sostenibile e di qualità tanto abbiamo fatto tanto e tanto c’è da fare: il mio ringraziamento va a tutti gli attori del settore, in particolare quelli comaschi con i quali abbiamo lavorato per costruire proposte importanti al Parlamento europeo per tutto il settore, per un minore impatto sull’ambiente e sulla salute delle persone, a vantaggio delle economie e delle eccellenze locali”. Così Maria Angela Danzì, deputata Non Iscritti del Parlamento europeo, ha esordito all’evento “Il tessile sostenibile, future strategie europee e opportunità per il nostro territorio”, che si è tenuto presso lo Spazio Pifferi in via Diaz 58, a Como.

Danzì ha presentato in Parlamento europeo una proposta per una maggiore trasparenza e tracciabilità, come già avvenuto con successo per il settore agroalimentare. “Dopo gli incontri con gli operatori del settore ho presentato una proposta di obbligatorietà in etichetta di tutti e quattro i passaggi del tessile: non solo la confezione, ma anche la filatura, la tessitura e la nobilitazione, cioè la stampa o la tintura. Solo così si rilanciano le eccellenze del settore nella tutela dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente, della sicurezza e salute dei consumatori. L’occasione per questa rivoluzione copernicana sono gli atti delegati del regolamento ecodesign che abbiamo approvato al Parlamento a metà marzo”.

Un incontro che ha affrontato le sfide ambientali e sociali di una filiera che è ad uno snodo cruciale per l’adozione di pratiche più ecologiche ed etiche, al passo con le esigenze di un’economia locale e tradizionale che si misura nel mondo.

Con l’Onorevole Maria Angela Danzì, moderati dalla giornalista Arianna Augustoni, sono intervenuti rappresentanti delle associazioni di categoria, del mondo dell’Università e della Formazione, imprenditori e docenti.

Barbara Pozzo – Professore ordinario di diritto privato comparato Università degli Studi dell’Insubria;

Beppe Pisani – CNA del Lario e della Brianza – Presidente Federmoda Lombardia

Davide Gobetti – Confartigianato Como – Presidente Settore Moda;

Graziano Brenna – Presidente Fondazione Setificio;

Andrea Taborelli – Presidente Comitato Gestione Marchio For Textile e

A.D. Tessitura Serica A.M. Taborelli S.r.l.

Silvia Valli – Alta Moda Sposi

Antonella Mazzoccato – Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile Como-Lecco

Il professore Simone Roncoroni, docente all’ISIS Paolo Carcano di Como, ha presentato un feedback della visita dello scorso settembre a Bruxelles effettuata con alcuni degli studenti dell’Istituto.

Per Silvia Valli “La passione per la sostenibilità tessile mi ha portata a concentrarmi su tre segmenti chiave del settore. Innanzitutto, nelle mie creazioni, utilizzo tessuti naturali, con particolare attenzione alle sete prodotte nel distretto serico comasco. Qui, la tradizione incontra l’innovazione sostenibile, creando tessuti di altissima qualità con un impatto ambientale ridotto. Ho avviato inoltre il Progetto Seta Misura d’Arte, un’iniziativa di upcycling che sfida la concezione tradizionale della moda. Con un metro di seta, trasformo materiali in disuso in eleganti abiti, dimostrando che bellezza ed etica possono coesistere armoniosamente. Infine, il mio impegno per l’ambiente si concretizza nel Progetto Greenway, una proposta sartoriale innovativa per riutilizzare gli abiti da sposa in modo non tradizionale. Attraverso tecniche di ristrutturazione e personalizzazione, offro alle spose la possibilità di ridare vita al loro abito, promuovendo una moda più consapevole e sostenibile.”

Beppe Pisani ha riconosciuto che “Oggi l’industria della moda si trova ad affrontare una sfida cruciale: bilanciare la creatività e il desiderio dei consumatori con l’urgenza di preservare il nostro pianeta. In risposta a questa sfida, dobbiamo impegnarci a guidare il cambiamento verso la moda sostenibile. La moda sostenibile non è più un’opzione, ma una necessità imprescindibile. Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità come stilisti e produttori di moda nell’adottare pratiche che riducano l’impatto ambientale e promuovano un futuro migliore per le generazioni a venire. I produttori devono impegnarsi ad adottare un approccio olistico alla sostenibilità, integrando criteri ambientali, sociali ed etici in ogni fase del processo produttivo. Ciò include la scelta di materiali eco-friendly, la riduzione degli sprechi, l’adozione di pratiche di produzione responsabili e il sostegno a comunità locali e lavoratori. La missione del settore Moda non si deve limitare a creare capi di abbigliamento di tendenza, ma si deve estendere anche alla promozione di uno stile di vita consapevole. Vogliamo ispirare i consumatori a fare scelte informate, a valorizzare la qualità rispetto alla quantità e a considerare l’impatto delle proprie decisioni sull’ambiente e sulla società. Siamo consapevoli che il percorso verso la sostenibilità è lungo e complesso, ma anche determinati a fare la nostra parte”.

Antonella Mazzoccato ha commentato: “Accolgo con favore l’iniziativa di introdurre la certificazione di parità di genere nel settore tessile sostenibile. Questa certificazione rappresenta un importante passo avanti verso l’equità e l’inclusione nelle nostre aziende. È essenziale riconoscere il contributo delle donne in questo settore. La sostenibilità non riguarda solo la conservazione dell’ambiente, ma anche la creazione di ambienti di lavoro equi e inclusivi. La certificazione di parità di genere nel tessile sostenibile garantirà che le donne siano adeguatamente rappresentate e riconosciute in tutte le fasi della catena di approvvigionamento, dalla produzione alla distribuzione. Siamo fermamente convinti che un settore tessile sostenibile e equo possa essere un motore trainante per lo sviluppo socio-economico e, la certificazione di parità di genere, è un passo cruciale verso questo obiettivo. Invito tutte le imprese del settore a impegnarsi attivamente per ottenere questa certificazione e a lavorare insieme per costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.”

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