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La piazza dove nasce una Como diversa: ecco la città immaginata dai bambini “Ri-belli in centro”

Una Como re-immaginata con la fantasia dei bambini e con l’utilizzo di materiali non convenzionali. E’ accaduto ieri in città dove è andata in scena la quarta edizione dell’iniziativa “Ri-Belli in centro”, in piazza Martinelli, come sempre curata dalla Scuola dell’Infanzia “Gianni Rodari” di Via Zezio (Istituto Comprensivo Como Centro Città) e rivolta alle famiglie comasche.

Punto di partenza ciò che c’è già: tre dettagli della città, già noti ai bambini perché oggetto di osservazione durante le uscite con le insegnanti svolte durante l’anno scolastico, sono stati stampati su fogli di grandi dimensioni. Si tratta della pavimentazione davanti al Teatro Sociale, della ringhiera del Lungolago, della saracinesca e della pavimentazione della storica Libreria dei Ragazzi.

A partire da lì, i bambini – divisi in gruppi e con la collaborazione, se richiesta, dei genitori – hanno immaginato e costruito la città, utilizzando i materiali messi a disposizione. Ecco che blocchi di legno, tubi di plastica, tappi, elementi di polistirolo e gommapiuma, chiavi – scarti industriali o comunque recuperati – ma anche gusci di noce e conchiglie sono diventati strade, recinzioni, palazzi, giardini, ponti.

 

“L’intento – spiegano i promotori – è stato come di consueto quello di sperimentare in modo libero l’uso dei materiali destrutturati, in accordo con la metodologia appresa dalle insegnanti della scuola di Via Zezio durante la formazione specifica di REMIDA Milano presso il MUBA – Museo dei Bambini, con finalità artistiche, logiche, di progettazione spaziale ed anche educative. Per raggiungere un obiettivo comune, i bambini hanno infatti dovuto ricercare e mettere in atto all’interno del gruppo diverse strategie di collaborazione”

“Entusiasti i rimandi di chi ha partecipato all’esperienza, che ancora una volta ha riempito di nuovo significato Piazza Martinelli, evidenziandone le grandi potenzialità – si chiude la nota – Tanti genitori hanno espresso l’esigenza di nuovi spazi e nuove modalità per favorire la socialità tra le famiglie e di proposte ludico-educative al di fuori dei contesti scolastici. I partecipanti sono stati quindi invitati ad andare a cercare i dettagli originali di Como, che erano stati il punti di partenza dei loro progetti, proseguendo l’osservazione nella città reale”.

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