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La Provincia parla di ‘pavidi e afoni yesman’, il sindaco Rapinese allude su conti e ‘ladri’: scontro di fuoco

Dopo lo stop a ogni comunicazione, si accende ancora di più lo scontro di fuoco tra il quotidiano La Provincia e il sindaco di Como Alessandro Rapinese. Ultimo campo di battaglia, l’editoriale pubblicato domenica 24 marzo da Francesco Angelini in cui, nell’ambito di un parallelo con lo storico e probabilmente più apprezzato primo cittadino di Como, Antonio Spallino, veniva dapprima affermato che “di certo la differenza tra l’attuale inquilino (di Palazzo Cernezzi, ndr) e il suo predecessore avvocato, al di là dei risultati ottenuti nella comune pratica della scherma e dell’agrodolce curiosità di essere Alfa e Omega dell’ex Ticosa, è la propensione al dialogo”.

Ma poi – ed è il punto che ha fatto deflagrare lo scontro successivo – Angelini ha anche scritto che “è vero che l’avvocato camminava con la testa bassa per vedere irregolarità nel selciato e avvertire gli stradini comunali ed era perciò attento come Rapinese alle piccole cose dell’amministrazione, ma sapeva anche pensare e progettare in grande la città. E poi si circondava di collaboratori di prim’ordine, su tutti il “mitico” ragionier Tagliaferri, capo di gabinetto a palazzo Cernezzi, e non di pavidi e afoni yesman”. Inutile dire che l’espressione “pavidi e afoni yesman” ha innescato la replica durissima del sindaco.

In un lunghissimo post su Facebook, dopo una prima parte unicamente autocelebrativa del lavoro svolto dall’amministrazione in questi 21 mesi, Rapinese definisce il finale dell’editoriale di Angelini “un inaudito e ingiustificabile insulto alla mia squadra, squadra che viene definita di ‘pavidi e afoni yesman’. Io non ho più parole”.

Poi il passaggio di Rapinese con allusioni velate ma pesanti ai conti de La Provincia, quasi a far intendere di sapere notizie riservate: “Angelini, io e la mia squadra siamo ottimi amministratori, serve per caso una mano in via Pasquale Paoli? Come vanno i conti da voi? Lo dico solo perché, essendo entrambi player importanti della democrazia locale, possiamo, se vuoi, al fine di migliorare, confrontarci un po’ sul come rispettivamente gestiamo i nostri bilanci e su come gestiamo il nostro personale. Noi in Comune siamo molto bravi. Voi?”.

E ancora: “Trasparenza per trasparenza potremmo anche vicendevolmente spulciare i nostri rispettivi incassi natalizi: tu mostri le pubblicità sulle vostre paginate natalizie e gli articoli di quel periodo e io ti mostro i nostri incassi derivanti da imposta di soggiorno (+17%): ‘PIÙ RIFIUTI CHE TURISTI‘. Ricordi Francesco? Sembra non sia andata esattamente così”. Il riferimento, in questo caso, è all’articolo per cui, da allora, il sindaco non ha più rilasciato dichiarazioni, i cosiddetti virgolettati, al quotidiano.

E poi ancora, Rapinese rimarca che “alcuni dei ‘pavidi e afoni yesman’ ai quali ti sei riferito nel tuo editoriale, di professione svolgono la medesima attività di Spallino”, ma soprattutto il sindaco si lancia in un parallelo dal sottotesto pesantissimo verso La Provincia e personalmente contro Angelini: “Concludo con un proverbio: ‘Il ladro pensa che gli altri rubino’. Francesco cosa pensi di questo antico proverbio? Francesco pensi che il proverbio valga solo per i ladri o potrebbe valere anche per i ‘pavidi yesman’? Suonerebbe più o meno così: ‘I pavidi yesman pensano che gli altri siano pavidi yesman’. Francesco, attendo tue. Fammi sapere per cortesia”.

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23 Commenti

  1. Il sindaco che si vanta degli incassi del comune derivati dalla tassa di soggiorno ???? Per sua fortuna ( e non si sa ancora per quanto tempo potrà durare, vista la cronica mancanza di servizi, intrattenimento,trasporti ecc della città…) i turisti continuano ad affluire a Como MALGRADO questa amministrazione

  2. Un topos letterario già visto: capita a volte all’apprendista stregone, di creare (o in questo caso, “lasciare che si creino”) mostri e poi questi mostri – incuranti, sprezzanti, senza la minima riconoscenza verso chi aveva lasciato che crescessero – gli si rivoltino contro.
    Beh, io me lo ricordo un bell’editoriale del direttore Diego Minonzio che, ancor prima che Alessandro Rapinese cominciasse a fare Alessandro Rapinese, si lasciava andare in manifestazioni di stima senza freno.
    Mi ricordo (e lo scrivo da un pezzo) l’inversione di marcia del quotidiano nel raccontare il Rapinese d’opposizione prima e il Rapinese Sindaco un minuto dopo la sua elezione.
    Mi ricordo le agiografie in vita.
    Mi ricordo di aver scritto quanto tutto questo fosse la cantina di tornasole di una stampa fragile e in difficoltà; perché se dietro alla minaccia del “attenti, che se ne scrivete male, io con voi non parlo più” tu cominci a parlarne solo bene, il politico poi se ne approfitta, e finisce per credere che sia un diritto non rispondere. O rispondere solo a domande a piacere. O dire quello che ti passa per la testa perché tanto sei promosso uguale.
    Non so se tutto questo il direttore Minonzio l’abbia subito o ci credesse davvero.
    Fosse buona la seconda, sarebbe il caso che l’editore ci pensasse.
    Fosse buona la prima – fosse stato l’editore a suggerire una linea politica più morbida per avere la certezza di “poter raccontare” – beh, che l’editore chieda perdono a Dio per i propri peccati. Che tanto tra collaboratori ci si intende sempre.

  3. Angelini, è irriverente, paragonare Superman ed altre autodefinizioni), all’Avv. A. Spallino per CLASSE, GENTILEZZA, CORTESIA, EDUCAZIONE, PROFESSIONALITA’, RISPETTO, CONTENUTI, PREPARAZIONE DELLA MATERIA COMUNALE…, etc.
    Potrei continuare…
    Avv. Lorenzo Spallino non si offenda se ho omesso, volutamente, ulteriori QUALITA’ di Suo PAPA’…

  4. Sceriffo cosa ne pensi di questo???

    Yacht Club, incassi per 1,7 milioni. Ma al Comune dà soltanto 34mila euro
    PATRIMONIO PUBBLICO Nuove regole per i revisori dei conti. Il sodalizio gestisce un tesoretto. Un anno fa l’organo di controllo sollevò dubbi di «inadeguatezza» e «conflitto d’interesse»

    O questi è meglio non toccarli??

  5. Sarebbe bastato rispondere:
    “Trasparenza per trasparenza potremmo anche vicendevolmente spulciare i nostri rispettivi incassi natalizi: tu mostri le pubblicità sulle vostre paginate natalizie e gli articoli di quel periodo e io ti mostro gli incassi del Natale a Como come avevo promesso”

    E invece, un anno e mezzo dopo, ancora il nulla…

  6. Ueeela, Superman, ti chiarisco un concetto: La Provincia deve guadagnare, tu invece devi spendere.
    Sembra invece che tu debba “tirare su” ad ogni occasione: le luci di Natale, gli asili, le sedi delle associazioni…

    E per quanto riguarda il resto, veramente ti illudevi che il tuo irridente, non dialogante e controproducente modus operandi potesse essere ignorato dalla stampa per sempre?

    Veramente pensavi di mantenere tutti in fila come soldatini di piombo? Hai buttato fuori l’unico assessore che ha osato pronunciare la parola “dialogo”, e non hai ancora spiegato il perché. Sei riuscito a litigare perfino con il direttore del quotidiano che ti difendeva a spada tratta.

    Cosa pretendevi, consensi sperticati 24h dopo gli splendidi Natali ed estati che ci hai regalato, dopo che hai defenestrato gente che aveva pagato il parcheggio, dopo che hai catalogato a muso duro le mamme? Dopo che hai ridotto i consigli comunali a visite del museo egizio? Dopo che hai provato a buttar fuori il Carducci?

    Hai passato una vita a lanciare strali dall’opposizione, e ora non accetti la minima critica, questa è la verità.

    Cambia. Recita un “mea culpa” e prova a stabilire con cittadini, stampa, opposizione, associazioni un “patto di rispetto”. Che si svolti, perché da quando sei al timone l’aria è più pesante del piombo.

  7. Temo che la replica del Sindaco Rapinese confermi anziché smentire il senso dell’editoriale: ovvero, la differente statura dell’attuale inquilino del Comune rispetto ai Sindaci di cui la Città avrà memoria e che mai avrebbero risposto allo stimolo di una critica legittima con un’invettiva stizzita, confutabile e minacciosa. La dignità degli uomini di spessore sta anche nel saper accettare il dissenso, interpretarne le ragioni e fare autocritica. Il Sig. Rapinese dimostra ancora di non comprendere quanto la sua mancata apertura verso il mondo reale sia, in realtà, la causa dei suoi problemi.
    Autoreferenzialità priva di prospettiva la sua, coerente col ruolo subalterno, irrilevante e improduttivo della sua squadra. Non c’è di che stupirsi.

  8. Il Sindaco che si erge a maghetto dei bilanci comunali mi fa ridere!!!
    Uno che non ha una visione della città, che non ha mai amministrato un’azienda, che non ha idea di cosa voglia dire avere responsabilità d’impresa e di come si faccia impresa in Italia, si permette di dare lezioni così a modo suo!!!
    Facile per lui far quadrare il bilancio:
    Chiedi tutti i centri di costo energivori (poco conta se sono comprese scuole ed asili)
    Aumenta le tasse (multe, parcheggi, etc)
    colpisci quei quatto evasori tanto per far vedere che sei impegnato nella lotta all’evasione
    fai scappare via parte del personale in quota all’amministrazione senza rimpiazzarlo

    e il gioco è fatto!!!

    Il nuovo che avanza!!!

  9. Interessante! Gli fanno notare che forse è meglio stendere un velo pietoso se lo si paragona all’indimenticabile Sindaco Spallino anche sulla qualità dei collaboratori di cui si circonda e Rapinese Sindaco risponde con illazioni su come la Provincia tiene i conti (sich!). La differenza è che i conti del quotidiano Provincia interessano i padroni della Provincia; sulla gestione del Comune, Ente Pubblico, hanno titolo a interessarsi tutti i cittadini anche quelli che si sono fatti rappresentare dai Consiglieri dell’opposizione. Anche su questo meglio stendere un velo pietoso. Tuttavia, visto che Rapinese Sindaco parla di conti, sul bilancio del primo e del secondo Natale a Como, su quanto gli organizzatori avrebbero dovuto versare al Comune, su quanto il Comune ha complessivamente speso, si sa qualcosa? O mi sono perso qualcosa? 😊

    1. MA LA TRASPARENZA A USO E CONSUMO E’ SOLO UNILATERALE…O MEGLIO VALE SOLO PER IL SINDACO, LA INVOCA, LA MILLANTA E NON L’ESERCITA!
      CON IL BENESTARE DELL’OPPOSIZIONE EVANESCENTE CHE INVECE D’INCHIODARLO ALLE SUE RESPONSABILITA’, LATITA BEATAMENTE.
      ALLORA SINDATO CI FORNISCA I NUMERI DELLE DUE STAGIONI NATALIZIE, CI ERUDISCA SU COME LE SUE FANTASTICHE INIZIATIVE NATALIZIE NON ABBIANO INCISO SUL BILANCIO COMUNALE (VISTO CHE SOLO LEI E’ ESPERTO E BRAVO NEL FAR QUADRARE I CONTI).
      ABBIA IL CORAGGIO DI DICHIARARE GL’INCASSI…E SOPRATTUTTO CI DICA A CHI HA DONATO IL 10% DEL FATTURATO.

      QUANDO LA TRASPARENZA E’ LEGGE!!!

  10. Più che yesman, danno l’impressione di essere muteman che devono annuire in silenzio e ubbidire, ubbidire, ubbidire.
    Comunque, metto questo qua nella speranza che chi di dovuto lo legga we live in hope):
    “I leader non co
    “I leader non comandano” di Jorge Cuervo è un libro che offre una nuova prospettiva sulla leadership, sottolineando l’importanza della collaborazione, dell’empatia e della responsabilizzazione rispetto agli stili di gestione tradizionali di comando e controllo.

    Ecco le lezioni chiave del libro

    1. Leadership attraverso l’influenza: I veri leader influenzano piuttosto che comandare. Ispirano i membri del loro team ad agire e a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi attraverso una visione condivisa e il rispetto reciproco, piuttosto che attraverso ordini o coercizione.

    2. L’empowerment è fondamentale: La responsabilizzazione dei membri del team è fondamentale per promuovere l’innovazione e il coinvolgimento. I leader devono avere fiducia nei loro team, delegare in modo efficace e fornire le risorse e il supporto necessari affinché i singoli si approprino del loro lavoro.

    3. Costruire relazioni basate sulla fiducia: Una leadership di successo è radicata nella fiducia. I leader devono essere trasparenti, coerenti e affidabili per costruire relazioni solide con i membri del loro team. La fiducia favorisce un ambiente in cui la comunicazione aperta e il feedback sono apprezzati.

    4. Abbracciare la vulnerabilità: I leader che non hanno paura di mostrarsi vulnerabili possono creare legami più forti con i loro team. Ammettere gli errori, riconoscere i limiti e chiedere il contributo degli altri può dimostrare umiltà e apertura, incoraggiando un atteggiamento simile in tutto il team.

    5. Dare l’esempio: Le azioni parlano più delle parole. I leader devono modellare il comportamento, l’etica del lavoro e i valori che si aspettano dai membri del loro team. Dare l’esempio è un modo efficace per stabilire degli standard e influenzare positivamente la cultura organizzativa.

    6. Incoraggiare l’apprendimento continuo: Una cultura dell’apprendimento e dello sviluppo continui va a vantaggio sia dell’organizzazione che dei suoi dipendenti. I leader devono promuovere e facilitare le opportunità di apprendimento, sia attraverso la formazione formale, il tutoraggio o gli incarichi impegnativi.

    7. Valorizzare la diversità e l’inclusività: Riconoscere e valorizzare prospettive e background diversi può portare a una soluzione dei problemi più innovativa ed efficace. I leader devono coltivare un ambiente inclusivo in cui tutti si sentano valorizzati e inclusi.

    8. Concentrarsi sulla comunicazione: Una comunicazione efficace è una pietra miliare di una leadership efficace. I leader devono essere abili nel trasmettere le idee in modo chiaro e nell’ascoltare attivamente. Ciò implica non solo il parlare e lo scrivere, ma anche la comunicazione non verbale e la capacità di leggere gli altri.

    9. Adattabilità: La capacità di adattarsi al cambiamento e di guidare attraverso l’incertezza è sempre più importante. I leader devono rimanere flessibili, aperti a nuove idee e pronti a cambiare strategia, se necessario, per affrontare le sfide e capitalizzare le opportunità.

    10. Servire gli altri: Viene enfatizzato il concetto di leadership di servizio, in cui l’obiettivo primario del leader è servire gli altri. I leader devono concentrarsi sulla crescita e sul benessere dei membri del loro team e delle comunità a cui appartengono.

    “I leader non comandano” offre una guida completa alla leadership moderna, sottolineando l’importanza dell’empatia, della responsabilizzazione e di un approccio incentrato sulle persone.

    1. Caro Am sei fuori luogo, qui si parla del sindaco di una città di provincia eletto dai cumasch solo in seguito alla debacle del centro-destra e per paura che vincesse l’odiata sinistra. Di leader qui non ce n’è mai stati e mai ce ne saranno. Per buona pace di Jorge Cuervo.

      1. Caro Juan,
        Probabilmente ha ragione. Sono fuori luogo e fuori dal mondo (comasco). Forse è meglio osservare e riflettere in silenzio senza scomodare la tranquilla vita di una città di provincia dove tutti conoscono tutti e il tribalismo molto accanito è l’ordine del giorno. Comunque concordo con la sua analisi finali finale – non è una città per la sinistra (o una città per i giovani, ma questa è un’altra storia). Buona giornata, Juan, e grazie per la risposta!

  11. Rapinese sostiene che la sua squadra è valida, i consiglieri non parlano in pubblico perchè discutono in privato.
    Ma il diavolo è nei dettagli: perchè nel prologo al programma c’è scritto che è frutto solo dell’esperienza del candidato sindaco? Dov’è il contributo della valida squadra?

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