C’è stato un errore, grave, nessuna scusante. Ho verificato la notizia e incrociato tre fonti più che affidabili. Ogni tanto però capita il cortocircuito e non è detto sia possibile capire dove, o come, si sia verificato.
Qualche ora fa ho scritto della morte di una senzatetto conosciuta da molti: Margerethe.
Mi sono stati raccontati i funerali, gli ultimi giorni di vita, le circostanze.
Tutto vero, tutto giusto, salvo un dettaglio che ribalta ogni cosa: si trattava di un’altra persona, scomparsa da qualche giorno. Una donna straniera che aveva scelto la strada come casa. Una vicenda altrettanto drammatica, deve essere chiaro. Con un’unica differenza: Margerethe è parte di Como, un pezzo di questa città e di questa società da moltissimo tempo. Per questo ne ho scritto.
In redazione non ci siamo nemmeno chiesti come rimediare, c’è un unico modo: spiegazione e scuse immediate. D’altronde il patto con chi ci legge, nell’assoluto amore per quello che abbiamo scelto di fare (raccontare storie), non permette alibi o portelloni d’emergenza per una fuga rapida: dobbiamo essere sinceri e trasparenti. Anche quando la figuraccia, questo è il caso, è davvero grossa, non lo nego.
Quindi scusatemi. E prima di tutti mi perdoni Margerethe che, ne sono felice, è ancora da queste parti (unico passaggio che rende questo pezzullo meno imbarazzante e un poco più dolce).
davidecant@gmail.com
Un commento
La donna deceduta la scorsa settimana si chiamava Pula era polacca e era ben conosciuta nell’ambito dei senza fissa dimora. Si è aggiunta ad altri meno noti alla città ma non meno fortunati.