Sul Lago di Como potrebbe arrivare la tassa sui gitanti di giornata. A chiederla ufficialmente è la celeberrima Varenna, una delle perle del Lario e borgo storico tra i più visitati in assoluto. Ma ci sono anche tre paesi comaschi (in)direttamente interessati. O meglio, chiamati in causa dall’azione.
La proposta del primo cittadino di Varenna è semplice: una tassa di sbarco per chi mette piede sul suolo comunale salvo andarsene poche ore dopo ma non prima di aver con ogni probabilità usufruito di servizi, parcheggi, utilità pubbliche varie e – visto l’overtourism imperante – magari dopo aver reso la giornata difficile ai residenti.
Una proposta che, da un lato, potrebbe agire anche da piccolo “freno” alle invasioni dei turisti; ma, anche se questo obiettivo non venisse raggiunto, come minimo permetterebbe alle casse municipali di incassare di più visto che ora gli introiti arrivano solamente da chi paga la tassa di soggiorno perché dorme anche in paese.
La cifra della tassa sui gitanti? È ipotizzata in un euro anche testando, anche se ancora non è stato deciso come applicarla, nodo tecnico da risolvere tutt’altro che facile (sempre che sia applicabile, cosa tutt’altro che scontata stante il quadro legislativo vigente).
Ad ogni modo, come riporta PrimaLecco, il sindaco di Varenna Mauro Manzoni “ha recentemente indirizzato una lettera all’Ufficio legislativo del Ministero del Turismo per sollecitare l’estensione del contributo di sbarco ai Comuni che fanno parte del Distretto del Turismo del Centro Lario – che oltre a Varenna comprende Bellagio, Menaggio e Tremezzina, Si tratta di una tassa di sbarco pensata come misura urgente per gestire le conseguenze dell’afflusso turistico ormai fuori controllo“. Quindi il balzello, almeno virtualmente, potrebbe riguardare anche ben 3 paesi comaschi, anche se al momento va detto che le amministrazioni della provincia di Como non sono direttamente attive in questo senso e pare, tra l’altro, che sia difficilmente fattibile in termini concreti l’applicazione di un balzello simile.
Il primo cittadino di Varenna però insiste: “Il gettito del contributo di sbarco potrebbe essere così destinato a finanziare interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale, nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità – ha rimarcato Manzoni – Non risulta infatti molto equo gravare esclusivamente sui turisti che pernottano a Varenna e versano l’imposta di soggiorno. Come è noto infatti questi sono i visitatori che pernottando creano poche difficoltà a livello organizzativo, viabilistico, visti anche i numeri molto contenuti. Sui cosiddetti visitatori di giornata oggi non v’è invece nessun gravame: ecco allora il perché della proposta“.
Ora dunque, bisognerà attendere la risposta del Ministero del Turismo e, per quanto riguarda i comuni comaschi, le successive valutazioni del caso (e caso per caso).
Intanto però la proposta sembra gradita anche agli albergatori lecchesi, come testimoniano le parole del presidente della Federalberghi locale, Severino Beri.
“Plaudo alla proposta di Varenna, noi abbiamo messo il biglietto a Corenno per preservare il borgo e per raccogliere fondi da destinare poi alla zona considerato che c’è chi vive lì e altrimenti sarebbe stato “invaso”, invece con il ticket c’è equilibrio”, ha affermato.